I soldi come un potere, ma anche un piacere. Il rapporto delle donne con il denaro arriva a teatro con una conferenza-spettacolo dell’economista Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics presso l’Università Uniltelma Sapienza, e dell’attrice Antonella Questa. Ieri sera la pièce Piacere, Denaro!, ha fatto tappa a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito di una serie di iniziative di Cassa Depositi e Prestiti sui temi dell’educazione finanziaria e della parità di genere.
Lo spettacolo racconta la disparità economica tra donne e uomini come un ciclo che non si chiude: comincia da bambine, prosegue nel periodo della maternità, finisce con la vecchiaia, dopo la pensione, per le donne che hanno potuto lavorare. Gli studi, citati anche in scena, dimostrano che ai maschi si tende a dare con più facilità una paghetta, alle femmine molto meno. Perché da secoli si dice che per le donne “parlare di denaro è volgare”, che è “roba da maschi”.
E così, in un sistema che insegna da questa età a bambine e bambini a comportarsi diversamente con il denaro, racconta Azzurra Rinaldi, si introietta un modello per cui "le donne non contrattano stipendi o aumenti, hanno lavori saltuari perché si prendono cura di tutta la famiglia” e quindi si finisce nella vecchiaia con un divario pensionistico del 40% tra uomini e donne, ricorda l'economista all'ANSA.
L’evento a Roma, organizzato da Cassa Depositi e Prestiti, è stato introdotto da un dialogo sull’educazione finanziaria dei giovani con Giovanna Boggio Robutti, direttrice generale della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, ed Edoardo Scirè di Starting Finance, start-up specializzata a divulgare i temi economici e finanziari.
Nello spettacolo Piacere, Denaro!, in tournee nei teatri in tutta Italia, si parla anche di violenza economica, “una forma subdola e che si fa fatica a vedere, un modello di controllo che mira al depotenziamento della partner - spiega in scena Rinaldi -. È violenza economica quando il partner obbliga ogni giorno a chiedere i soldi per il latte e il pane, controlla lo scontrino, non dà l’assegno di mantenimento, quando fa sottoscrivere un mutuo condiviso e non paga la sua parte. Ma anche quando impone a una donna di non lavorare o di non fare un master 'perché tanto ci penso io'".
Il teatro, che aiuta da millenni a mettere in luce i tabù e le distorsioni della società, può contribuire a scardinare stereotipi, come quelli del rapporto delle donne con il denaro. Sul palco si alternano l'economista Azzurra Rinaldi, che snocciola i dati, e l’attrice femminista Antonella Questa che interpreta, con ironia ed emozioni, storie di donne di tutte le età, dalla bambina alle prese con la paghetta all’anziana dipendente economicamente dal marito, passando per la donna indigente e con un partner violento.
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