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In Italia si beve tantissima acqua minerale imbottigliata e poca acqua del rubinetto. Molti ritengono che l'acqua potabile abbia un cattivo sapore, che faccia male ai reni perché troppo ricca di calcio, che contenga sostanze pericolose per la salute. Ma è vero?
Analisi
Bere l’acqua del rubinetto permette di evitare di buttare bottiglie su bottiglie di Pet (polietilene tereftalato). E ci evita pure la fatica di trascinarci in casa pesanti cestelli, fatti di altra plastica, che finisce anch’essa nella spazzatura.
In Italia siamo fissati con l’acqua minerale. Ne beviamo 208 litri all’anno. Siamo il terzo paese al mondo per consumo, dopo il Messico (264 litri) e la Thailandia (246). Certo, in Italia abbiamo tante ottime acque minerali, grazie alla natura montuosa del territorio e alle tante falde acquifere. L’acqua sotterranea è sempre migliore di quella di superficie, esposta a contaminazioni.
Ma per le stesse ragioni per le quali le acque minerali sono buone, sono buone anche le acque del rubinetto. L’acqua di casa in Italia viene per l’85% da sorgenti, spesso non ha nulla da invidiare qualitativamente a quelle in bottiglia. Per di più, è molto più controllata. Le norme Ue impongono controlli giornalieri e annuali agli acquedotti. Per le acque minerali, i controlli sono più diradati.
Ma non basta: i limiti di legge sulle sostanze disciolte sono più severi per l’acqua del rubinetto che per quelle in bottiglia. Ad esempio, il limite del manganese è 10 volte più alto per l’acqua potabile che per quella minerale. Questa differenza viene da una arretratezza normativa. Le acque minerali un tempo venivano bevute di rado, soltanto alle terme. Per questo, si ammetteva che contenessero quantità più elevate di sostanze. L’acqua del rubinetto invece si beveva tutti i giorni, quindi doveva essere più leggera. La realtà col tempo è cambiata, la norma no.
“In Italia siamo al 5/o posto in Europa per qualità dell’acqua del rubinetto – spiega all’ANSA Vito Felice Uricchio, che dirige l’Irsa, l’istituto del Cnr che studia l’acqua -. Prima di noi ci sono solo Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria. Il 71% dell’acqua potabile nel nostro paese è di ottima qualità”.
Fino a qualche anno fa, si beveva l’acqua in bottiglia perché quella del rubinetto sapeva di cloro, la sostanza usata per disinfettarla. “Oggi non è più così, è cambiato il modo di clorare – spiega Uricchio -. Si usa il biossido di cloro, che non forma i trialometani che davano il gusto cattivo”.
In alcune zone d’Italia, l’acqua è molto dura, cioè ha una quantità elevate di sostanze disciolte. Alcuni cittadini preferiscono il gusto di acque minerali più leggere, altri temono che l’acqua dura faccia venire i calcoli.
Prima di tutto, eliminiamo le preoccupazioni per la salute. L’acqua dura non fa venire i calcoli. “Questi non sono portati dal carbonato di calcio presente nell’acqua, ma dall’ossalato di calcio, contenuto in alcuni cibi – spiega Uricchio -. Il calcio dell’acqua fa bene alle ossa, ai muscoli, al cuore, alla coagulazione. Un’altra sostanza presente nell’acqua, il magnesio, fa bene allo scheletro”.
Quanto al gusto, lì si può intervenire in vari modi. L’acqua può essere microfiltrata con un filtro applicato al rubinetto o con le caraffe apposite. Si utilizzano carboni che eliminano cloro e cloroderivati.. Si può anche installare un apparecchio sotto il lavello che microfiltra tutta l’acqua che esce dal rubinetto, ed eventualmente la refrigera e la gasa. Sono i dispositivi che usano molti ristoranti e le “casette dell’acqua” spuntate in molti comuni, dette anche “l’acqua del sindaco”: chioschi gestiti dal municipio, dai quali si può prelevare acqua microfiltrata liscia o gassata, gratis o con una tariffa minima.
Se l’acqua è molto dura, si può installare sotto il lavello un impianto a osmosi inversa: una membrana semipermeabile trattiene il 90% delle particelle di calcio, ferro e manganese. Questi dispositivi inoltre microfiltrano con i carboni. Dal rubinetto esce un’acqua leggera come da una fonte alpina. Anche qui, l’apparecchio può refrigerarla e gasarla
Chi vive in una abitazione autonoma, può installare un addolcitore, che elimina il calcare di tutta l‘acqua che arriva in casa. In questo modo, dove l’acqua è molto dura, si evitano problemi a lavatrici, lavastoviglie e caloriferi.
Conclusioni
L'acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente al posto dell'acqua minerale. In Italia è di ottima qualità, e anche se ricca di calcio, non provoca i calcoli. Berla permette di evitare la produzione di milioni di tonnellate di bottiglie di plastica, che hanno un notevole impatto ambientale.
https://www.iss.it/-/faq-numero-2#:~:text=Falso.,sali%20di%20calcio%20e%20magnesio.
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