E' come un nuovo lockdown che torna in Vaticano nel periodo natalizio, in concomitanza con la 'zona rossa' imposta dalle autorità italiane su tutto il territorio nazionale. Il Papa rialza quindi la soglia anti-Covid, riportando al chiuso, e senza la partecipazione dei fedeli, anche gli Angelus festivi e domenicali, così come - e questo era già previsto - il Messaggio e la Benedizione 'Urbi et Orbi' del giorno di Natale.
"In considerazione delle nuove restrizioni adottate per contenere la diffusione della pandemia da Covid-19, come comunicato dalla Prefettura della Casa Pontificia, il prossimo 25 dicembre, Solennità del Natale del Signore, Papa Francesco pronuncerà il Messaggio natalizio e impartirà la benedizione 'Urbi et Orbi' nell'Aula delle Benedizioni del Palazzo Apostolico Vaticano - ha fatto sapere oggi la Sala stampa vaticana - Nei giorni 26 e 27 dicembre 2020 e 1/o, 3 e 6 gennaio 2021, la recita dell'Angelus avverrà nella Biblioteca".
Anziché all'interno della Basilica Vaticana, come accaduto a Pasqua, l'Urbi et Orbi sale dunque all'Aula delle Benedizioni, senza comunque che il Papa si affacci su Piazza San Pietro. E la piazza rimarrà vuota anche per gli Angelus, con il Pontefice che li pronuncerà - come avviene per le udienze generali del mercoledì - dall'interno della Biblioteca del Palazzo apostolico, in collegamento in diretta streaming.
Le nuove decisioni arrivano mentre il Vaticano è scosso dalla notizia del contagio da coronavirus che interessa due cardinali con cariche curiali, il polacco Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, e l'italiano Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato. Il primo - infaticabile 'braccio' caritativo del Papa tra i senzatetto e nelle situazioni di povertà a Roma e non solo - ha avuto la diagnosi del contagio ieri mattina con tampone faringeo da parte della Direzione Sanità e Igiene d'Oltretevere, ed ora resta ricoverato in osservazione al Policlinico Gemelli con sintomi di un'iniziale polmonite.
Bertello è invece in isolamento nella sua abitazione in Vaticano, sotto il controllo della Direzione sanitaria. Per entrambi sono in corso le verifiche sulle persone con cui sono stati in contatto di recente.
Intanto, mentre ci si prepara a festività forzatamente sottotono, anche con qualche tradizione, come la messa della notte natalizia, che dovrà adeguarsi alle regole del 'coprifuoco' (il Papa la celebrerà alle 19.30), il Consiglio Cei, in un Messaggio, afferma che "ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile".
"Guardiamo con preoccupazione alla situazione del nostro Paese, dove le immagini dello shopping natalizio si sovrappongono ai volti delle persone che ingrossano le file davanti alle Caritas diocesane e all'elenco sempre più lungo delle vittime del Covid-19", affermano ancora i vescovi del Consiglio permanente.
Ribadendo "di intravedere, nonostante le immani difficoltà che ci troviamo ad affrontare, la dimostrazione che stiamo vivendo un tempo di possibile rinascita sociale", i presuli aggiungono che "come Pastori, come sacerdoti, ma prima ancora come membra di uno stesso corpo, siamo accanto alla sofferenza e alla solitudine di ciascuno per prenderne una parte, per sollevare insieme un pezzo di croce e renderla meno pesante".