Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all'attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l'amministrazione Trump ha detto agli alleati che non avrebbe firmato il comunicato di denuncia dell'attacco perché "stava lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace". Il Canada, che ha la presidenza del G7, ha quindi detto agli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato.
Zelensky licenzia il capo dell'amministrazione militare di Sumy
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha licenziato Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione statale regionale di Sumy, colpita domenica da un pesante raid russo che ha ucciso 35 persone e ne ha ferite altre centinaia. Lo riportano i media ucraini.
Il sindaco della città di Konotop Artem Semenikhin, ha affermato che il raid russo è stato conseguenza "non solo della sete di sangue russa ma anche della negligenza di funzionari ucraini". Secondo lui, i russi hanno colto l'occasione per colpire un obiettivo militare perché in uno degli edifici presi di mira Artyukh ha tenuto una cerimonia di consegna di medaglie ai soldati della 117ma Brigata.
Il ministero della Difesa russo ha affermato che nell'attacco missilistico a Sumy è stata presa di mira un una riunione di ufficiali ucraini, e che "60 militari" sono stati uccisi. Il ministero accusa Kiev di continuare ad "usare la popolazione ucraina come scudo umano , organizzando eventi con la partecipazione di personale militare nel centro di una città densamente popolata". Lo riferisce Ria Novosti.
Secondo il dicastero russo, l'attacco è stato compiuto con missili Iskander sul luogo in cui era in corso una riunione del comando del gruppo militare operativo-tattico Seversk.
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