Il ministro della Giustizia francese, Gérald Darmanin, si è recato oggi al carcere di Tolone-La Farlède, nella regione di Marsiglia, dove la prigione locale è stata presa d'assalto questa notte da incendi e spari come in altre città della Francia. Il ministro ha assicurato il sostegno del governo contro quello che ha definito "un attacco terroristico".
"La Repubblica - ha detto Darmanin - non indietreggerà davanti a queste intimidazioni". Il ministro, parlando davanti al carcere, ha annunciato anche che finora "non ci sono state rivendicazioni" per la serie di attacchi ai penitenziari delle ultime due notti.
"Non abbiamo l'abitudine di vedere questo genere di azioni coordinate e con un messaggio scritto sulla porta della prigione - ha detto il ministro - Ci sono gruppi sui social network, Telegram, Signal, che si sono sviluppati e che chiaramente incoraggiano a fare questo genere di cose. Non sappiamo molto bene quello che tutto ciò significa - ha continuato - non c'è stata alcuna rivendicazione".
L'inchiesta sulle rivolte in diverse prigioni del paese, con incendi e spari, è stata affidata alla Procura nazionale antiterrorismo (Pnat). Diverse prigioni sono scese in rivolta in varie città della Francia, fra cui Tolone, Aix-en-Provence e Marsiglia, e quella di Tolone è stata presa di mira dal fuoco di armi automatiche nella notte tra lunedì e martedì, aveva riferito in mattinata l'entourage del ministro della Giustizia Darmanin,
Secondo fonti degli inquirenti, tutto ciò sembra essere un'azione "coordinata" e "chiaramente collegata" alla strategia anti-narcotrafficanti del ministro degli Interni, Bruno Retailleau.
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