Giro: Aru, sono felice ma ho pensato anche al ritiro
Contador rivendica trionfo 2011: "Per me le maglie rosa sono tre"

Aru batte Contador due tappe a zero. Come nel 2008, lo spagnolo domani - anche se non si può mai sapere, basti ricordare la caduta di Denis Menchov nel 2009 sui 'sampietrini' di Roma - si cucirà addosso definitivamente la maglia rosa, ma senza vincere alcuna corsa. Un titulo, per dirla quasi alla Mourinho, zero tappe. Domani Milano celebrerà Contador, il Cervino e il Sestriere hanno regalato gloria - e due successi che valgono oro colato - ad Aru. "Ho vinto per i tifosi, c'era tantissima gente ai bordi della strada - racconta il vincitore della penultima tappa -: sono venuti da tutte le parti, non solo dalla 'mia' Sardegna. La corsa si è decisa sul Colle delle Finestre? Beh, in quella salita ho fatto fatica anch'io, non era facile; va detto che Landa ha fatto una bellissima azione, ma tutta l'Astana è stata incredibile. L'ho detto e lo ripeto: siamo un gruppo fortissimo. se vincevo senza quella crono così lunga? E' stata una grande esperienza". Aru rivive gli episodi che hanno caratterizzato questo Giro d'Italia e che sono stati costellati anche da (tanti) momenti di sconforto. "Si, ci sono stati dei giorni bui, in cui non sapevo cosa dire - spiega il sardo - ma, nel complesso, sono molto felice di come è andata. Ho cercato sempre di non mollare e, in un paio di occasioni, ho anche pensato di tornarmene a casa. Ma ormai è acqua passata: adesso voglio solo pensare a domani e ai prossimi appuntamenti". Sulla possibilità che possa essere scelto per il Tour, in modo da appoggiare Vincenzo Nibali, nei giorni scorsi si era limitato a una frase sibillina: "E' una possibilità".
Meno abbottonato è il general manager dell'Astana, Alexander Vinokourov, che rivela: "Vedremo come recupera Aru, ma io vorrei schierarlo in Francia, perché ha bisogno di fare esperienza, di conoscere il Tour. Può anche puntare alla maglia di miglior giovane, come è riuscito a fare al Giro". Un timido applauso accoglie la maglia rosa Contador in sala stampa, per la conferenza di rito. "E' stata una giornata dura, il Colle delle Finestre si è dimostrato ancora una volta una montagna molto esigente: ho cercato di non perdere la testa e di mantenere lo stesso ritmo. Sono rimasto tranquillo e ho gestito il vantaggio che avevo accumulato nei giorni scorsi - osserva lo spagnolo -. In quel momento, forse, è scattato un meccanismo di autocontrollo, perché se pensi che stai perdendo il Giro provi a recuperare tutto in un km e vai in crisi. Aru? Provo una grande ammirazione per lui e, se posso permettermi un consiglio, gli dico che i grandi giri si vincono nei giorni meno buoni. Si parla tanto di futuro, ma lui fa già parte del presente. Mi rivedo più in lui che in Landa. La maglia rosa è molto importante per me, anche se qualcuno magari potrà pensare che sia facile. Ma non è mai facile vincere quando parti con il ruolo di favorito e tutti ti aspettano al varco". Contador, almeno a parole, si riprende anche la vittoria al Giro d'Italia 2011, che gli fu sottratta dal Tas di Losanna per il caso del Clenbuterolo. "Per me sarebbe il terzo successo al Giro - dice -: questa affermazione è per me e per la gente. Mi sembra un sogno. Nei giorni scorsi mi sentivo amato come fossi nel mio Paese ed è stato bellissimo. Voglio dire non una ma tre volte 'grazie' alla gente che ho incontrato. Mi sono posto un obiettivo stagionale: quello di vincere il Giro e il Tour uno dietro l'altro. Sarà difficile, ma ci voglio provare con tutte le mie forze. A dire il vero ho già la testa alla Francia e agli avversari che affronterò".