Per arginare il decremento della
popolazione del centro Abruzzo, arrivano iniziative dalla Valle
Peligna e dalla Valle del Sagittario, con la costituzione di
realtà dedite a contrastare lo spopolamento delle aree interne e
a rendere più semplice la vita di chi resta o decide di tornare.
Basti considerare infatti che in questi giorni sono sorte due
progettualità distinte, ma con obiettivi simili: si tratta del
gruppo di lavoro dell'"Osservatorio della Valle del Sagittario"
che unisce con il filo rosso della scommessa sulla cultura
cinque paesini montani (Bugnara, Anversa, Cocullo, Villalago,
Scanno) e della neo associazione "De Rerum Natura", che prende
il nome dal poema filosofico del latino Lucrezio, composta da
giovani tra i 25 e i 35 anni che intendono proseguire e mettere
a sistema una serie di eventi come degustazioni di prodotti di
aziende agricole locali e laboratori didattici per bambini per
fare pane, miele, formaggi.
"Fanno parte della nostra associazione soprattutto ragazzi
che, come me, per motivi di lavoro o di studio sono andati via
dal loro paesino ma non hanno perso contatti con le loro origini
e che insieme vogliono evitare lo spopolamento delle zone
rurali, nello specifico di Frattura, facendo conoscere prodotti
tipici dei nostri amici che invece sono rimasti a vivere nei
piccoli paesi e hanno avviato attività agricole e non solo",
racconta all'ANSA Paolo Casalvieri, 30enne originario di
Frattura, frazione di Scanno, vissuto a Sulmona ma negli ultimi
anni in Veneto, dove lavora come insegnante di lettere.
L'Osservatorio della Valle del Sagittario invece "è sorto con
l'idea di investire nel territorio, ricco di bellezze naturali,
tradizione e storia, scommettendo sulla cultura", spiega
all'ANSA Giovanni Ruscitti, giornalista professionista, ex
dirigente del servizio stampa della Regione Abruzzo, promotore
del gruppo di lavoro insieme ad altri rappresentanti dei paesi
dell'Alto Sagittario. Alla base della scelta di unire le forze
di rappresentanti di più comuni in un gruppo unico in dialogo
con le amministrazioni, vi sono anzitutto i dati di un report
dell'economista sulmonese Aldo Ronci, con un territorio che in
otto anni ha perso cinquemila abitanti.
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