E' quanto emerge da un testo postato ieri su Facebook dal Ministero degli Affari parlamentari e legali e della Comunicazione politica egiziana che riferisce come il capo dell'Autorità generale per l'informazione egiziana e coordinatore del "dialogo nazionale", Dia Rashwan, ha sostenuto che l'Egitto garantisce "la libertà di stampa" e il lavoro senza restrizioni per i giornalisti stranieri.
Rashwan ha dichiarato che non è stato allontanato nessun inviato, che al Cairo sono accreditati "circa mille" corrispondenti stranieri in pianta stabile in rappresentanza di 45 Paesi e 210 testate. Durante "le elezioni presidenziali del 2023", 528 corrispondenti di "120 testate internazionali" hanno avuto libero accesso alla copertura dell'evento. Per quanto riguarda il "dialogo nazionale" avviato nell'aprile 2022 su iniziativa presidenziale, ha riferito il suo coordinatore, è stato evidenziato il coinvolgimento di "65 partiti politici, tra cui forze di opposizione", oltre a sindacati e organizzazioni della società civile. Rashwan ha ricordato che nessun partecipante si è ritirato dal processo, che la governance del dialogo è basata sul consenso e ci sono stati "più di 3.200 interventi". "Dalle sessioni del dialogo sono emerse 136 raccomandazioni generali e 96 economiche", molte delle quali già recepite dal governo. Tra i risultati concreti ci sono "modifiche alle norme sulla detenzione preventiva", "amnistie presidenziali per 25 detenuti" e rilascio di "oltre 1.500 persone in custodia cautelare". Rashwan ha sostenuto che "l'Egitto prosegue nel rafforzamento dei diritti umani" attraverso riforme legislative e politiche che rispondano alle esigenze della società e agli standard internazionali. (ANSAmed).
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