"Rispetto a tutto quello
che si è scritto e detto in merito alla paventata mia decadenza
da sindaco di Riace, in realtà ancora non c'è stata alcuna
comunicazione da parte della Cassazione alla Prefettura di
Reggio Calabria". A dirlo l'europarlamentare di Avs e sindaco di
Riace Mimmo Lucano che stamattina è stato in Prefettura a Reggio
Calabria. Dopo le polemiche di questi giorni Lucano ha sentito
la necessità di recarsi in Prefettura per un confronto con i
funzionari del settore.
"Quando arriverà la comunicazione della sentenza - ha
aggiunto - faranno quello che dovranno fare. Mi hanno detto che
quando arriverà il carteggio della Cassazione, lo valuteranno
assieme al ministero dell'Interno, ma al momento non c'è nulla.
Non mi ha convocato nessuno qui, ma è stato un incontro
interlocutorio che ho chiesto io. Sono tranquillo per tanti
motivi. Non mi fa preoccupare la situazione e, se dovesse
arrivare un provvedimento di decadenza, lo impugnerò sicuramente
assieme ai miei avvocati".
Lucano individua in una parte dell'opposizione in Consiglio
comunale la genesi delle polemiche sulla decadenza: "Certe volte
- ha sostenuto - la realtà viene completamente ribaltata. Uno
che ha interessi per opportunità politiche o amministrative può
dire quello che vuole ma poi occorre capire se c'è un riscontro
con la realtà o se sono solo delle parole dette per creare
polemiche. Con il mio avvocato dovevamo venire in Prefettura per
altre questioni e abbiamo approfittato dell'occasione per
confrontarmi con loro. Noi abbiamo intenzione di affrontare
tutto a viso aperto".
Intanto ieri, sulla pec del Comune di Riace, la seconda
sezione della Cassazione ha inviato il dispositivo della
sentenza che ha riguardato Lucano. La Suprema Corte ha trasmesso
il provvedimento non in relazione alla legge Severino ma "in
ottemperanza - si legge nella comunicazione - a quanto disposto
dall'articolo 70 del decreto legislativo n. 150 del 2009". Si
tratta della normativa in base alla quale "la cancelleria del
giudice che ha pronunciato sentenza penale nei confronti di un
lavoratore dipendente di un'amministrazione pubblica ne comunica
il dispositivo all'amministrazione di appartenenza e, su
richiesta di questa, trasmette copia integrale del
provvedimento".
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