"Mio malgrado, la bonifica del
Sin di Crotone procede lentamente, rallentata da un intreccio
normativo e amministrativo che, pur tutelando diritti legittimi,
impone una riflessione sulla responsabilità di chi deve
decidere. La bonifica non può più essere rimandata. La Calabria
e la sua gente meritano risposte concrete, senza più scuse,
rinvii o esitazioni. C'è però una circostanza assurda e
incomprensibile che merita una sottolineatura. La città ospita
la migliore discarica d'Italia per i rifiuti pericolosi. Non una
discarica qualunque, ma un sito all'avanguardia, progettato e
autorizzato a ricevere e smaltire proprio quei rifiuti tossici
che avvelenano il Sin. Eppure, la Regione Calabria - da
qualunque maggioranza governata in questi lunghissimi anni di
inerzia (parliamo di un sito inquinato dagli anni '30) - ha
deciso che quei rifiuti non possono essere smaltiti lì.
Provincia e Comuni si accodano… Troppo facile. Troppo sensato?".
Lo afferma, in una dichiarazione, il commissario straordinario
per la bonifica nel Sito di interesse nazionale di Crotone -
Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria Emilio Errigo.
"Un provvedimento amministrativo regionale chiamato Paur -
prosegue - impone che i rifiuti dell'area Sin debbano essere
portati fuori regione. Dove? Non è dato saperlo. La
destinazione? È pressoché ignota. Il percorso? È oscuro. I
tempi? Sconosciuti. La logistica? Neanche a parlarne. Ma le
conseguenze, quelle sì, sono certe: ricadono sui cittadini. Ogni
giorno, mezzi carichi di rifiuti pericolosi della stessa natura,
provenienti dalla stessa Calabria e dalle altre regioni, varcano
tranquillamente i cancelli della discarica crotonese, vengono
accolti e smaltiti senza problemi. L'irrazionalità fatta
normalità. L'inspiegabile diventa regola, il paradosso si fa
ordinaria amministrazione. È come se la Calabria fosse buona
solo a servire, ma mai a servirsene".
"Di fatto - afferma Errigo - abbiamo una discarica
perfettamente funzionante a Crotone, a soli 4 km dai rifiuti che
dovrebbero essere smaltiti. Eppure, gli enti territoriali si
oppongono in modo illogico e irrazionale, più preoccupati di non
perdere consenso che di trovare una soluzione razionale. Il
risultato? Invece di utilizzare un impianto già esistente e a
portata di mano, la politica preferisce spedire i rifiuti
all'estero, in Svezia per esempio, con costi enormi in termini
di tempo (si parla di almeno 7 anni), impatto ambientale e
sostenibilità economica. È un paradosso assurdo: per evitare una
decisione impopolare, si sceglie la strada più lunga, costosa e
meno efficace, lasciando il territorio in un limbo di
inefficienza e degrado. E nel frattempo Crotone è avvelenata tre
volte: dai propri rifiuti (bloccati), dai rifiuti altrui (tanti,
ogni giorno) e dalla burocrazia (inerte). Insomma, gli Enti
territoriali decidono, la politica osserva, la macchina
amministrativa esegue e dilata i tempi. E chi paga? I cittadini.
Pagano con la salute, pagano con il tempo, con il denaro".
"Ma guai - prosegue il commissario Sin - a chiedere il
perché. La risposta è sempre la stessa, quella che da anni si
ripete senza spiegazioni concrete: 'I rifiuti del Sin di Crotone
devono andare via dalla Calabria'. E perché? 'Perché sì'. E
perché i rifiuti della stessa specie provenienti dalla Calabria
stessa e dalle altre regioni italiane possono arrivare a Crotone
ogni giorno? Il silenzio prende il sopravvento".
"Quanto ancora - conclude Errigo - la Calabria dovrà subire
scelte che sfidano la logica? Crotone ha una discarica
d'eccellenza, ha un problema ambientale enorme. La soluzione
esiste, è sotto gli occhi di tutti. Come calabrese e militare di
carriera non accetterò mai l'illogicità manifesta, non mi
arrenderò mai di fronte alle difficoltà".
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