Sarà l'organismo di
certificazione Csqa ad effettuare i controlli sulla produzione
della Denominazione di origine protetta Pecorino crotonese per i
prossimi tre anni. Ad affidare l'incarico tramite autorizzazione
è stato l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e
repressione frodi (Icqrf) per i prodotti agroalimentari del
Ministero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste
(Masaf). Il prodotto caseario calabrese entra a far parte così
delle oltre ottanta Indicazioni geografiche controllate
dall'Organismo di certificazione.
Il Pecorino crotonese Dop è un prodotto rappresentativo del
paniere dei prodotti certificati della Calabria, una regione che
in ambito cibo può vantare 30 prodotti Dop Igp per un valore
economico, secondo dati Ismea-Qualivita 2024, pari a 820
milioni di euro e che occupa 5.756 lavoratori appartenenti alle
filiere certificate (Dati Rapporto Ismea-Qualivita 2024).
Presente nel territorio di elezione già da tempi molto antichi,
antecedenti il Medioevo, il Pecorino crotonese Dop può contare
oggi su una filiera da 95 tonnellate di produzione certificata e
22 operatori capaci di generare 1 milione di euro di valore alla
produzione, tradotti in 1,7 milioni euro di valore al consumo.
"Dal 2012 il Consorzio di Tutela del Pecorino crotonese Dop
- è detto in una nota - salvaguarda e valorizza questa
eccellenza calabrese prodotta esclusivamente nei territori del
crotonese e in alcuni comuni limitrofi a nord e a sud fuori
dalla provincia di Crotone. Tra i principali compiti c'è
l'impegno ad arginare le contraffazioni che sono sempre più
diffuse, anche oltre oceano. Da due anni il Pecorino crotonese
Dop originale viene marchiato per permettere anche ai
consumatori di poterlo riconoscere più facilmente e difendersi
dalle imitazioni. Dall'altro lato il Consorzio cerca di
valorizzare la conoscenza di questo antico formaggio attraverso
azioni di divulgazione e promozione. Il riconoscimento della Dop
non solo ha permesso di tutelare l'identità di questo formaggio
calabrese, ma ha consentito che la tradizione casearia e
pastorale potesse continuare il suo corso anche oggi in questi
luoghi da sempre votati alla pastorizia, dove fino a poco tempo
fa si perseguiva la pratica della transumanza dai monti della
Sila alle colline del Marchesato".
"La scelta di Csqa - ha affermato Francesco Scarpino,
presidente del Consorzio di tutela - organismo di certificazione
leader in Italia nel campo delle Indicazioni geografiche, è
dettata dalla volontà di fare un salto di qualità. Abbiamo
scelto non a caso un ente certificatore di alto livello legato
già a marchi Dop e Igp italiani dal grande nome. La velleità del
Pecorino crotonese Dop è riuscire ad affermarsi, ed essere
riconosciuto come uno dei formaggi Dop italiani, senza se e
senza ma, e siamo certi che la scelta di Csqa rientra nella
strategia per raggiungere questo obiettivo".
"La scelta del nostro organismo di certificazione - ha
sottolineato Pietro Bonato, ad di Csqa - è la conferma del
nostro impegno sul fronte della valorizzazione dei prodotti a
denominazioni di origine. L'ingresso del Pecorino Crotonese Dop
nel paniere dei prodotti lattiero caseari controllati, ci rende
orgogliosi nel perseguire la strada percorsa con tante altre
eccellenze agroalimentari e conferma la fiducia riposta dai più
importanti operatori nazionali del settore. Lavoreremo con il
Consorzio di tutela del Pecorino Crotonese, nato dalla visione
dell'Apocc, la Cooperativa di allevatori ovini e caprini della
Calabria, con l'obiettivo di salvaguardare e tutelare un
prodotto con una lunga storia".
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