Per il fine settimana di Pasqua,
il Parco Nazionale Arcipelago Toscano propone tre diversi
percorsi per scoprire l'isola a ritmo lento, un'esperienza che
permette di cogliere la varietà dei tanti paesaggi che la
caratterizzano, dal mare alla montagna passando per sentieri e
borghi storici. In queste settimane di primavera gli itinerari
si riempiono di colori e di profumi intensi e le passeggiate
attirano camminatori esperti e visitatori desiderosi di scoprire
l'isola lentamente. Le escursioni organizzate dal Parco sono
guidate da esperti e adatte a tutti. Venerdì 18 aprile si va
alla scoperta del Monte Capanne, la vetta più alta dell'isola
(1.019 metri) lungo un percorso di circa 12 km che parte dal
borgo di Marciana e attraversa boschi di castagni e macchia
mediterranea. Lungo il tragitto, si visitano la grotta di san
Cerbone, che, secondo la tradizione, ospitò il santo, vescovo di
Populonia, durante la sua fuga dai vandali nel 569, e il
Romitorio, sempre a lui dedicato: è una chiesetta di età
romanica - il più antico luogo di culto dell'isola - immersa e
protetta da un bosco di castagni secolari. Proseguendo, il
sentiero sale fino alla cima dove la vegetazione è più rada; la
salita è un po' faticosa ma ripaga con una veduta spettacolare
sull'isola, sull'arcipelago toscana e sulla Corsica. La discesa
segue poi la 'Grande Traversata Elbana sud', passando per la
dorsale del Cenno, abitata da mufloni, poiane e falchi
pellegrini. Il percorso termina a Pomonte, affascinante borgo di
case bianche affacciato sul mare, ideale per una sosta
rigenerante.
Sabato 19 aprile si fa trekking sulla Via dell'Essenza, dove
flora e fauna sono i protagonisti assoluti. Il sentiero,
infatti, è chiamato anche Via dell'Erica perché prende il nome
dall'erica arborea, una delle piante tipiche dell'isola che, con
i suoi fiori bianchi o rosa, sboccia proprio in questo periodo.
Il cammino parte da La Zanca e passa attraverso antichi muretti
a secco e boschi mediterranei, con scorci spettacolari sulla
costa, come Cala della Cotaccia con le sue rocce bianche e le
acque cristalline. La camminata prosegue fino al Faro di Punta
Polveraia, situato all'estremità occidentale dell'isola e, dopo
una sosta con vista sul mare, si risale verso l'interno, per
concludere l'escursione lungo la strada provinciale. Il trekking
dura circa 5 ore ed è perfetto per chi cerca un'esperienza
immersiva nella natura.
Lunedì 21 aprile, giorno di Pasquetta, si cammina da Seccheto a
Fetovaia, tra le ginestre e i mirti. Dal borgo di Seccheto il
sentiero conduce alla pianeggiante zona della Sughera, dove la
macchia mediterranea domina il paesaggio e il silenzio è
interrotto solo dal suono del vento che attraversa la
vegetazione. Il cammino prosegue poi verso distese di ginestre e
mirti, regalando vedute straordinarie sul mare che si fa sempre
più vicino. Giunti a Fetovaia, infatti, gli escursionisti
possono godere di una meritata pausa sulla spiaggia, immersi
nella bellezza della natura circostante; dopo il relax si torna
al punto di partenza. Questo trekking di circa 4 ore è adatto a
tutti, anche a chi cerca una camminata non troppo impegnativa,
ma comunque affascinante.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA