Corteo degli ambientalisti di Ultima Generazione al termine dell'udienza in Tribunale a Bologna per i tre attivisti arrestati lo scorso 2 novembre per aver bloccato la tangenziale. Scortata dai blindati della polizia, una cinquantina di manifestanti ha attraversato il centro (via Barberia, piazza Malpighi, Ugo Bassi) per poi raggiungere piazza Maggiore tra canti e slogan. "Noi non ci fermeremo, perché non possiamo aspettare, il cambiamento climatico del resto non si arresterà. Continueremo a lottare", hanno detto al microfono. Gli attivisti hanno lanciato un altro presidio per il 7 dicembre, quando è prevista la nuova udienza in Tribunale a Bologna per i tre ambientalisti, e un'altra iniziativa per il 16 dicembre a Roma "dove faremo sentire tutti la nostra voce a Giorgia Meloni e al suo Governo", hanno ribadito più volte.
L'udienza per i tre attivisti è stata rinviata al 7 dicembre alle 9.30. Dopo essere stati fermati dalla Digos e aver trascorso una notte ai domiciliari, il giorno successivo l'arresto fu convalidato per i reati di violenza privata aggravata e danneggiamento, ma non per l'accusa di interruzione di pubblico servizio aggravata. Il giudice scarcerò quindi i tre, difesi dagli avvocati Elia De Caro e Mimma Barbarello, disponendo per due di loro il divieto di dimora a Bologna, mentre per il terzo l'obbligo di firma. Nel frattempo, per uno degli attivisti, la misura del divieto di dimora è stata attenuata in obbligo di firma.
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