BOLOGNA, 12 FEB - In un anno in Emilia-Romagna, da quando una delibera dell'allora giunta Bonaccini ha istituito il Comitato regionale etico nella clinica (Corec) di fatto rendendo l'accesso al suicidio medicalmente assistito garantito con tempi e modalità certi senza passare per l'approvazione di una legge regionale, sono state presentate tre richieste per il suicidio medicalmente assistito. Le hanno avanzate tre pazienti oncologici. Lo rivela la consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, in un'intervista all'edizione locale del Resto del Carlino. Di queste tre richieste solo una è giunta al termine dell'iter. Le altre due, precisa all'ANSA Castaldini, "no, perché un paziente nel frattempo è deceduto e l'altro poi ha deciso di non proseguire".
Le modalità con cui l'Emilia-Romagna ha applicato la sentenza n.242 del 2019 della Corte costituzionale sono state un anno fa - con atti amministrativi - l'istituzione del Corec e l'invio di "istruzioni tecnico-operative" alle Ausl sull'iter della richiesta del fine vita per il malato. In questo modo, spiegava la Regione, si colmava il vuoto legislativo e si mettevano le aziende sanitarie nella condizione di garantire un diritto sancito dalla Corte. L'iter prevede 42 giorni di tempo, massimo, dalla richiesta del malato per concludersi.
La decisione provocò una levata di scudi delle opposizioni.
Sulla delibera pendono due ricorsi al Tar, uno della consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini e di associazioni e uno "gemello" del Governo. Il Tar non si è ancora pronunciato.
Quanto alla discussione in consiglio regionale, che la delibera di fatto aggirò e anticipò, con la nuova legislatura la proposta di legge di iniziativa popolare (dell'associazione Coscioni) è stata nuovamente iscritta nell'iter dell'Assemblea legislativa: entro sei mesi deve figurare nell'odg, poi c'è il percorso nelle Commissioni e poi c'è un anno per votare. "Siamo ancora all'inizio - dice Castaldini - quindi abbiamo davanti un anno e sei mesi prima di poter votare e approvare una legge sul fine vita". Nel frattempo però la delibera è pienamente operativa, dunque l'accesso al suicidio medicalmente assistito in Emilia-Romagna è garantito.
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