"Quanto accaduto ieri a Villaco, a
due ore di auto da Trieste, uno dei luoghi che anche noi
frequentiamo nei fine settimana, potrebbe accadere in qualunque
momento anche a Trieste. È un fatto che per la sua efferatezza
non era mai avvenuto in Carinzia e da destra a sinistra le
posizioni della politica austriaca sono state ferme e
coincidenti". Lo scrive in una nota il presidente della Camera
di Commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti che individua nei
migranti i "colpevoli di decine di casi di violenza", per cui "a
chi delinque andrebbero tolte le garanzie e rimandati nel loro
Paese".
A Trieste "per ora accoltellamenti e risse avvengono tra
immigrati, ma basta un attimo a che la follia si scateni al di
fuori di quei gruppi. E' pensiero condiviso e cruda realtà:
cittadini, imprenditori, tutti noi stiamo vivendo una diffusa
paura nel vivere la nostra quotidianità in alcune aree del
centro città. Trieste in pochi anni è profondamente cambiata.
Accoltellamenti, risse, spaccio", "chiediamo ogni giorno più
sicurezza". Per Paoletti "le forze dell'ordine sono
quotidianamente sotto pressione e non possono prevenire la
violenza, perché ormai le persone presenti sul nostro territorio
sono numericamente incontrollabili". Senza "ipocrisia", "sono
decine i casi in cui i colpevoli di tanta violenza sono
immigrati irregolari", ma ci sono anche "situazioni di violenza
con protagonisti i migranti che hanno ottenuto il diritto
d'asilo", un "diritto fondamentale dell'uomo riconosciuto dalla
Costituzione". Da ieri sera in Austria si parla di riduzione del
permesso di asilo e di rimpatri chiedendo" lo stesso all'Unione
Europea. "E' logico e naturale: perché dobbiamo proteggere
persone che poi commettono reati in Italia? Le tutele spettano a
chi rispetta il Paese e i cittadini che gli consentono di poter
vivere serenamente con l'opportunità di rifarsi una vita. A chi
delinque, invece, andrebbero tolte le garanzie rimandando i
soggetti nel loro Paese", conclude Paoletti.
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