"Viviamo la fase più concitata e
delicata dell'intera indagine penale, quando si corre il
concreto pericolo che qualcosa vada perso o sottovalutato. In
queste ore, i congiunti di Daniel sono stati sommersi da
attestazioni di cordoglio e vicinanza, ma anche da una lunga
serie di voci, illazioni e testimonianze indirette
sull'incidente e sulla complessiva gestione dell'accaduto. Non
conosciamo l'esatta dinamica del sinistro proprio perché tutto è
ancora in corso di ricostruzione: per questo invito chiunque
sappia qualcosa che può tornare utile all'inchiesta della
Procura a farsi immediatamente avanti con le forze dell'ordine,
senza paura o imbarazzo". Lo ha detto l'avvocato Fabiano
Filippin, che assiste la famiglia Tafa dopo l'infortunio mortale
che martedì scorso è costato la vita al 22enne Daniel, colpito
da una scheggia mentre lavorava in una fabbrica di Maniago.
L'avvocato, raccogliendo l'appello del padre Elvin e della
madre Donika, chiede uno sforzo di senso civico a quanti
potrebbero conoscere particolari ancora da definire legati a
quella tragica sera e all'uso dei macchinari aziendali.
"Le voci che si susseguono in modo convulso ma che ancora non
trovano riscontro rischiano solo di aggiungere dolore ad una
famiglia già straziata da un lutto che, ad oggi, rimane
inspiegabile e contro natura", ha concluso il professionista.
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