La pm Eugenia Menichetti ha
disposto la citazione diretta a giudizio per cinque tecnici
dell'Eni indagati per lo sversamento di idrocarburi nel torrente
Varenna a Genova Pegli avvenuto nel 2022. Il processo inizierà
il prossimo 24 ottobre. I primi a finire nel registro degli
indagati erano stati il responsabile del deposito carburanti e
un tecnico della multinazionale a cui si sono poi aggiunte le
altre tre figure tecniche. Il reato contestato è inquinamento
colposo.
La pm, subito dopo lo versamento aveva sequestrato una parte
dell'oleodotto di Multedo, circa 100 metri. Dai primi rilievi
era emerso che il problema sarebbe stato legato al mancato
funzionamento di un sistema di sicurezza, obbligatorio dopo il
disastro di Seveso, che avrebbe dovuto intercettare e bloccare
la fuoriuscita del petrolio nel torrente evitando il disastro.
Qualche settimana prima dello sversamento erano stati
effettuati lavori di manutenzione sulla conduttura che era stata
svuotata con l'utilizzo di azoto.
Era stata la stessa Eni ad ammettere la fuoriuscita di
idrocarburi quantificando la perdita in circa quattromila litri.
La società aveva spiegato che lo sversamento era "avvenuto
durante le operazioni propedeutiche agli interventi di
manutenzione straordinaria dell'oleodotto Genova Pegli, su
un'area pavimentata all'interno del deposito". Per evitare che
il petrolio arrivasse in mare erano state posizionate delle
panne assorbenti.
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