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Piccoli guadagni per ottenere Iban, nuove truffe con post social

Piccoli guadagni per ottenere Iban, nuove truffe con post social

Allarme a Pesaro dopo varie denunce alla Polizia a Pesaro

PESARO, 16 aprile 2025, 16:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un post social sponsorizzato come esca per attrarre giovanissimi e arrivare al controllo dei loro Iban, per poi utilizzarli per truffe e riciclo di denaro 'sporco'. E' una delle ultime modalità di truffa online in voga nel pesarese che ha già mietuto vittime che si sono rivolte alla Polizia. Si parte con l'esca: "Paghiamo 150 euro per superare la verifica del conto", cliccandoci si viene dirottati su un canale Telegram dove viene proposta l'installazione di una o più App sul proprio cellulare per l'apertura di conti correnti on-line dietro compenso con cifre che possono variare in base alla tipologia dai 20 ai 100 euro, utilizzando un indirizzo mail e un numero di telefono forniti alla vittima inconsapevole. Successivamente, con prova uno screenshot, si deve installare l'app sul proprio cellulare, una volta aperto il conto corrente.


    A conti fatti, dunque, i giovani hanno soldi extra, i truffatori conti correnti a loro non intestati, ma nella loro piena disponibilità per commettere truffe. Il danno può essere enorme: è molto probabile che un giorno si verrà convocati da Polizia o Carabinieri o Guardia di Finanza per rispondere di una ipotesi di riciclaggio perché su un proprio conto corrente - perlopiù attestato all'estero - sono transitate somme di denaro provento di truffa e subito dopo prelevate in contanti o dirottate verso altri conti esteri, magari in criptovaluta.
    La seconda modalità di truffa diretta ai giovani emersa negli ultimi tempi è essenzialmente un multi-level, con il quale si viene ricompensati con piccole somme per mettere dei like ad esempio a video su YouTube. Per poi lanciare l'amo prospettando guadagni maggiori aprendo un conto on-line a proprio nome sul quale si vedranno arrivare somme di denaro, ricevendo indicazioni di trattenerne una quota e bonificare il resto su altri conti correnti o su piattaforme di criptovalute. Altro non è che il riciclaggio del denaro provento di frodi informatiche e truffe on-line, realizzato sfruttando i conti correnti di appoggio intestati a soggetti ignari.
   

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