C'è molto del Piemonte dei Santi
Sociali nella figura e nell'esempio del neo Beato Carlo Acutis".
Lo afferma il giornalista cattolico e saggista torinese Maurizio
Scandurra.
"La sua breve ma intensa parabola terrena lo avvicina
all'immagine di San Domenico Savio, come lui salito al Cielo in
tenerissima età e a cui si personalmente si ispirò per un
perfetto modello di vita cristiana basata su preghiera fervente
e immenso amore per il prossimo. Come i piemontesi beato
Piergiorgio Frassati e San Giuseppe Benedetto Cottolengo -
prosegue Scandurra - figlio di esponenti dell'alta borghesia
sotto la Mole il primo, e di un intraprendente mercante cuneese
di stoffe il secondo, proviene anch'egli da una prestigiosa
famiglia torinese di banchieri d'affari e assicuratori che
detiene la proprietà della Vittoria Assicurazioni".
Un tratto, quello del prestigio delle origini, "che accomuna
di fatto questo straordinario modello di santità ai tempi di
internet anche alla figura di San Francesco d'Assisi, nel quale
il giovane Acutis ritrovò in vita ampie affinità elettive: a
cominciare dalla rinuncia all'opulenza a favore del richiamo
della carità calata fra poveri, malati e indigenti, sulla scia
di tutti i grandi santi piemontesi vissuti nella Torino di Don
Bosco".
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