La Federazione islamica del
Piemonte, per voce del presidente Mustapha Hajraoui, esprime
"profonda vicinanza e solidarietà" all'imam Ayoube Alsalami
della moschea di Mondovì (Cuneo), vittima di un'aggressione nel
pomeriggio di ieri. Il responsabile è un vicino di casa, di
nazionalità rumena: all'origine delle violenze, confermano i
carabinieri, ci sarebbe un dissidio di natura personale e non un
movente religioso.
"Questo atto di violenza ha profondamente scosso non solo
lui, ma anche sua moglie e i suoi figli, che hanno vissuto
momenti di grande paura e trauma" commenta l'organizzazione
islamica: "L'imam è stato immediatamente ricoverato in ospedale,
e seguiamo con apprensione la sua situazione, augurandogli una
pronta guarigione".
Da parte della federazione giunge anche un ringraziamento al
sindaco di Mondovì, al questore e a "tutte le autorità che hanno
espresso vicinanza e sostegno, dimostrando l'importanza della
coesione sociale e della tutela di ogni cittadino".
"Confidiamo nella giustizia - conclude la nota - affinché
venga fatta piena luce su questo grave episodio e i responsabili
vengano chiamati a rispondere delle proprie azioni. La comunità
islamica del Piemonte e di Mondovì rimane unita e fiduciosa nei
valori della convivenza pacifica e del rispetto reciproco".
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