"Care ragazze e cari ragazzi, ormai
da qualche anno il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale
contro il bullismo e il cyberbullismo. In questo periodo le
istituzioni, e in particolare le scuole, sono invitate a
riflettere e a fornire a voi studenti le ragioni per dire "no" a
ogni forma di prepotenza fisica o verbale, che lascia sempre
delle conseguenze in chi la subisce: calo dell'autostima, ansia,
depressione e aggressività". Inizia così il messaggio che il
garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza in Piemonte,
Giovanni Ravalli, ha indirizzato alle ragazze e ai ragazzi
piemontesi, diffuso dal Consiglio regionale del Piemonte.
"Se vivete un malessere interiore, non esitate - ha
proseguito il garante - a chiedere aiuto: rivolgetevi ai vostri
affetti più cari, se necessario richiedete un sostegno
psicologico. Chiedere aiuto è il primo passo per iniziare a
risolvere il problema. Un vecchio detto recita: "Il dolore
condiviso si dimezza". Ho passato gli ultimi 22 anni della mia
vita lavorativa in classe, come docente. L'esperienza mi dice
che, oggi più che mai, ogni giovane ha bisogno di poter contare
su adulti di riferimento, su qualcuno a cui chiedere consiglio,
con cui poter parlare liberamente senza la paura di essere
giudicato, con la certezza di avere di fronte una persona che
realmente gli vuole bene, che vuole il suo bene".
"Bisogna - conclude il garante - non aver paura di denunciare
l'ingiustizia, lavorare per rimuoverla, non temere di difendere
i più fragili, avvicinare chi, magari in classe, è più timido o
escluso perché considerato "diverso": essere inclusivi non a
parole ma nei fatti. Questo ci rende realmente umani".
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