Con le imputazioni, contestate a vario titolo, di riciclaggio, evasione fiscale e intestazione fittizia di beni, il gup del tribunale di Bari Sergio Di Paola ha rinviato a giudizio il medico barese Vito Covelli e altre quattro persone, ovvero due familiari del professionista, il commercialista barese Fabio Quaranta e Angela Saponaro, direttore di filiale della Banca Popolare di Bari.
A processo, per la responsabilità amministrativa degli enti, anche l'istituto di credito.
I fatti si riferiscono al periodo che va dal 2007 al 2014. La
vicenda nasce da un'altra indagine, ancora in corso, in cui
Covelli è indagato in relazione a presunte false certificazioni
in favore del boss del quartiere Japigia di Bari Mino Fortunato
che, secondo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia,
avrebbe ottenuto provvedimenti di scarcerazione e benefici
penitenziari proprio sulla base di false attestazioni e perizie
mediche. Stando a quanto emerso dalle indagini, Covelli avrebbe
riciclato così circa 800mila euro.
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