"L'interrogatorio dell'ex consigliere
regionale Olivieri getta un'ombra sinistra sulle elezioni
comunali di Bari del 2019, quelle vinte dall'anima candida di
Decaro. Se il compito di Olivieri, come ha dichiarato davanti al
gup De Salvatore, era quello di indebolire il centrodestra,
evidentemente ci fu un mandante, un committente, un utilizzatore
finale". Lo dichiara in una nota il deputato della Lega Davide
Bellomo, componente della commissione Giustizia della Camera, in
riferimento all'interrogatorio di questa mattina dell'ex
consigliere regionale pugliese Giacomo Olivieri, in carcere
dallo scorso 26 febbraio per presunto scambio elettorale
politico-mafioso ed estorsione, nell'ambito dell'inchiesta
'Codice Interno'.
"Ci troviamo di fronte all'ennesimo fatto inquietante che -
aggiunge Bellomo - tra patti con clan mafiosi, doppiogiochismo
politico e relazioni pericolose coinvolge, sia pure
indirettamente, nomi finora santificati dalla narrazione
favolistica di questi anni". "Una storia amministrativa -
afferma il deputato della Lega - che andrebbe totalmente
riscritta, dove i buoni non sono così buoni, e dove l'ex
sindaco, tra 'cugini di campagna elettorale' assunti in
municipalizzate infiltrate dalla criminalità organizzata,
incontri ravvicinati con parenti dei boss, pentiti ritenuti
credibili soltanto quando non parlano di Decaro, ha sempre una
parte in commedia".
"Olivieri chiede scusa alla città - conclude Bellomo -.
Arriverà presto il momento, me lo auguro per i baresi onesti,
che anche qualche presunto santo, perduta l'aureola, sarà
inchiodato finalmente alle sue responsabilità e dovrà fare
altrettanto".
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