Gli ulivi millenari pugliesi,
che l'Unesco ha riconosciuto patrimonio dell'Umanità, diventano
opere d'arte in ceramica grazie a due fratelli, i maestri
ceramisti di Grottaglie Giovanni e Donatello Spagnulo, che hanno
scelto di celebrare i loro 25 anni di attività con un progetto
che fonde l'antica tradizione figulina con le più avanzate
tecnologie digitali. Nel logo è presente un elemento simbolico:
la mignola e cioè il fiore dell'ulivo.
Alcuni degli alberi riprodotti sono stati già intaccati dalla
Xylella, che ne ha compromesso la fisionomia. Con la loro arte,
i ceramisti Spagnulo hanno invece fissato lo stato originario
degli ulivi. Le sculture, modellate e dipinte a mano, esaltano
le sfumature naturali del legno e la profondità materica degli
alberi reali. Dal punto di vista digitale, sono state utilizzate
tecniche avanzate di scansione tridimensionale e modellazione
digitale, che hanno permesso di dematerializzare i manufatti
replicandoli digitalmente.
Ci sono l'Ulivo danzante, dai rami sinuosi che sembrano
animati; il Barone, simbolo di forza e continuità, e il Vecchio
sovrano dal tronco spesso e nodoso. Ogni esemplare è stato prima
selezionato dal vivo, con sopralluoghi sul campo (nello
specifico a Manduria e Massafra), e poi è stato oggetto di
minuziose riprese video e reportage fotografici affinché la
riproduzione in laboratorio fosse pressoché identica
all'originale.
I fratelli Spagnulo hanno scelto di trasformare questi ulivi
in vere e proprie sculture, anche di grandi dimensioni. "Un atto
d'amore per la nostra terra", dicono gli ideatori del progetto
che, per il suo valore, è stato finanziato nell'ambito del bando
TOCC - Supporto ai settori culturali e creativi per
l'innovazione e la transizione digitale, promosso da Invitalia e
sostenuto dall'Unione Europea - NextGenerationEU.
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