/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

The rape of Lucrezia al Petruzzelli, lo stupro delle virtù

The rape of Lucrezia al Petruzzelli, lo stupro delle virtù

La prima dell'opera di Britten, tra palco e virtuale

BARI, 19 aprile 2025, 10:18

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Vincenzo Chiumarulo) È uno stupro che vìola virtù, fedeltà e purezza, che cancella il vero amore, che mette a nudo la crudeltà dell'uomo e che pone la domanda attorno alla quale ruota l'opera: "E' tutto, è tutto qui?". La prima di The rape of Lucrezia (Lo stupro di Lucrezia) di Benjamin Britten, è andata in scena ieri sera a Bari. Si tratta di una nuova produzione e di un nuovo allestimento scenico della Fondazione Teatro Petruzzelli, firmata dal regista Yannis Kokkos, autore anche delle scene e dei costumi dello spettacolo che esprime in maniera evidente il suo aspetto 'teatrale', richiedendo ai cantanti una grande prova di recitazione.
    Essenziali ma ricercate le scene. Ridotto il numero degli elementi dell'orchestra diretti da Jordi Bernàcer. Due i cori, maschile e femminile, interpretati da due soli elementi, Moritz Kallenberg e Caterina Dellaere, che raccontano tutto ciò che accade, suggeriscono senza mai influenzare gli eventi, stimolano riflessioni sul significato degli avvenimenti.
    Sul palco, nei due atti senza intervallo, ci sono Marco Spotti (Collatinus), Stefanie Iranyi (Lucretia), Rory Musgrave (Junius), Christian Senn (Tarquinius), Nicole Piccolomini (Bianca) e Francesca Benitez (Lucia). La storia è quella dell'uomo che brama conquiste, che calpesta tutto pur di soddisfare le proprie passioni. Siamo nel 509 avanti Cristo, nella Roma del re etrusco Tarquinio il Superbo e di suo figlio Tarquinius che si proclama il 'principe' della città. Sarà proprio lui, dopo aver scoperto che Lucrezia è stata l'unica delle mogli dei generali a rimanere fedele al proprio marito Collatinus, a non resistere al desiderio di attentare alla virtù della donna. Raggiunta Lucrezia a casa di notte, la sorprende nel sonno tentando di sedurla. Ma quando lei lo rifiuta, Tarquinius usa la forza e abusa di lei. Attorno ai due cala dall'alto una scatola nera sulla quale vengono proiettate immagini che rimandano alla violenza.
    Sul palco, spiega il regista, è "stata posta una pedana in legno, circondata da immagini e colori che si aprono verso scenari virtuali, in cui sono raffigurate le tende degli accampamenti militari mosse dal vento, la scomposta fuga a cavallo di Tarquinius sulla strada che conduce a Roma, il letto di Lucrezia, l'apparente quiete di un interno dai colori caldi, i crudi frammenti di uno stupro".
    Ciò che invece prende forma materialmente è il momento in cui Lucrezia si toglie la vita sotto lo sguardo del suo amato Collatinus, pugnalandosi al collo, circondata dai fiori che adornano la sua stanza ma che ora sembra siano per il suo funerale. Anche la musica che accompagna il momento dello stupro, evidenzia il regista, è stata costruita per esprimere i sentimenti contraddittori che si scatenano in Lucrezia portandola al suicidio. Uno fra questi, secondo Kokkos, "è l'atteggiamento di suo marito Collatinus che le va incontro pur senza comprendere la sua disperata sofferenza", come se "nulla di davvero grave fosse accaduto", pensando probabilmente solo "al proprio futuro politico".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza