È una delle udienze più
attese del processo per violenza sessuale di gruppo di cui sono
accusati Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta,
Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Lunedì 17 febbraio si
torna nell'aula a porte chiuse del tribunale di Tempio Pausania
per ascoltare la testimonianza di Enrique Bye Obando, un
giovane norvegese di origine nicaraguense considerato uno dei
testi chiave del pool della difesa dei quattro imputati.
Per due volte il ragazzo non si è presentato nel palazzo di
giustizia di Tempio, ora però c'è la certezza dell'avvenuta
notifica della convocazione per lunedì prossimo. Obando, figlio
di un politico norvegese, era stato accusato dalla studentessa
italo norvegese, principale accusatrice dei quattro imputati, di
averla violentata in un campeggio in Norvegia, un anno prima del
presunto stupro in Costa Smeralda avvenuto la notte tra il 16 e
il 17 luglio del 2019 nella villetta a schiera di proprietà
della famiglia Grillo a Porto Cervo.
Intervistato, il giovane, all'epoca molto amico della
presunta vittima, aveva smentito tutto, negando qualsiasi
violenza e sostenendo che la ragazza gli avrebbe anche chiesto
scusa per aver mentito. La giovane non aveva mai denunciato la
presunta violenza avvenuta nel paese scandinavo, ma ne aveva
parlato agli inquirenti italiani subito dopo aver invece
denunciato l'episodio in Costa Smeralda.
Non è detto, però, che Obando lunedì ci sarà: gli uffici del
Tribunale hanno inoltrato più volte in Norvegia la convocazione,
e anche se questa volta c'è il riscontro dell'avvenuta notifica,
il giovane potrebbe non presentarsi. A questo punto il Tribunale
potrebbe decidere per l'accompagnamento coattivo del teste. La
decisione su come gestire la possibile assenza di Obando in aula
sarà cruciale nelle prossime fasi processuali, perché la sua
testimonianza è considerata dal pool di avvocati che
rappresentano i quattro imputati, molto importante.
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