Ha attraversato due pandemie e due guerre e si è distinta per spirito di solidarietà durante gli sfollamenti. Oggi Luisetta Mercalli, la decana della Sardegna e la 18/a in Italia ha spento le sue 110 candeline. Proprio nel giorno della 82/a ricorrenza dei bombardamenti su Cagliari.
Questa mattina è stata festeggiata al centro su Planu a Cagliari attorniata da amici, parenti e istituzioni: Marco Benucci, presidente del consiglio comunale di Cagliari le ha consegnato la medaglia per il traguardo raggiunto e la pergamena firmata dal sindaco Massimo Zedda con gli auguri del Consiglio e della città di Cagliari. Non è voluto mancare il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi, dove la decana è nata nel 1915: si è sfilato la fascia tricolore e l'ha fatta indossare all'ultracentenaria. "Luisetta - spiega - è una figlia illustre di Carloforte, sono felice di portare gli auguri di tutta la comunità che nutre per lei un affetto smisurato per come si è distinta con grande generosità e spirito altruistico".
Era il 4 aprile 1943 quando un raid aereo causò a Carloforte 12 morti. "Mamma è scesa in paese e ha imposto e organizzato la ricomposizione dei corpi perché i familiari potessero dare un dignitoso saluto ai loro cari", ricorda Myriam, una delle figlie. Luisetta si commuove: "ho fatto solo il mio dovere". Lo scorso anno a 109 anni, ha realizzato uno dei suoi sogni: assistere alla rappresentazione di Madama Butterfly al Teatro Lirico di Cagliari. E tuttora non si perde una rappresentazione di lirica e balletto col gruppo della rsa di su Planu.
La colonna sonora che ha accompagnato questa mattina i festeggiamenti è stata con le note del capolavoro pucciniano e la celebre aria "Un bel dì vedremo". Uno dei momenti più toccanti della festa organizzata dalle figlie Angela e Myriam con le nipoti Alice, Elena e Francesca e gli altri, per la sua grande passione per la musica che accompagna da sempre la sua lunga vita.
Luisetta arrivò a 12 anni e mezzo nell'Istituto delle Suore Carlo Felice per studiare e si diplomò prestissimo a 16 anni nella Scuola di Metodo per l'Educazione Materna, oggi Istituto Pedagogico. Luisetta ha dovuto fare i conti anche la tragedia delle pandemie, da un millennio all'altro: superò la terribile spagnola a 3 anni e ha superato indenne anche quella del Covid.
Vera pioniera per quel periodo, iniziò a insegnare giovanissima a soli 17 anni, perché, come racconta sorridendo, "fu costretta" dal preside ad accettare una supplenza di 15 giorni, proprio a Carloforte, come insegnante alla Scuola di Avviamento Professionale, e da allora non si è fermata più fino a 62 anni, con 46 anni di servizio. "Non mi aspettavo di arrivare a questa età - ha detto emozionata - grazie per questo affetto".
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