"Sulla vertenza Glencore di
Portovesme è necessario che il Governo faccia chiarezza al più
presto, in quanto l'incontro tecnico annunciato per il 10
febbraio è saltato e ancora non abbiamo contezza dei programmi
del Governo, oltre a non aver ancora comunicato una nuova data
per affrontare i temi posti dalle organizzazioni sindacali
nell'incontro svolto il 5 febbraio al Mimit". Così, in una nota
congiunta, le segreterie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl,
Uiltec Uil con la Rsu Portovesme srl.
"Il primo punto, che riteniamo imprescindibile - osservano i
sindacati - non ha ancora trovato soluzione. Non sappiamo,
infatti, quali misure il Governo voglia mettere in campo per
risolvere il problema sui costi dell'energia. Questo per noi è
l'elemento fondamentale per risolvere la vertenza, in quanto
senza avere chiarezza sulla riduzione dei costi energetici
riteniamo sia difficile trovare un eventuale nuovo investitore.
Appare utile ricordare che nel corso del 2025 gli indicatori
evidenziano un'ulteriore crescita del costo. A tal proposito, è
bene ribadire che il Governo deve chiarire quale sia la società
o l'azienda che sia disposta ad investire nello stabilimento,
con quali risorse, con quali solidità economiche e con quali
progetti industriali. Senza queste condizioni e senza garanzia
sulla riduzione dei costi energetici crediamo sia difficile
trovare un interlocutore serio disposto che possa accollarsi un
investimento di tale portata mantenendo in esercizio il ciclo
produttivo nel medio e lungo termine".
"Come sappiamo - insistono le sigle sindacali - l'attuale
impianto di lisciviazione, oramai fermo, è essenziale per il
progetto Litio che il Governo presenterà a Bruxelles il 20
febbraio tra i progetti all'avanguardia in tema di materie
critiche, per cui ci viene il dubbio che il nuovo soggetto
industriale possa riprendere la produzione di zinco. Così come
vorremmo avere chiarezza se a oggi il potenziale player, di cui
il Ministero ha parlato, abbia preso visione dei dati nella data
room messi a disposizione da Glencore su richiesta del Mimit, e
se questo non dovesse essere ancora fatto non sarebbe certamente
un buon viatico. Per questi motivi chiediamo la convocazione
urgente con le parti per affrontare la vertenza e definire il
percorso da seguire per arrivare a una ragionevole soluzione che
salvaguardi posti di lavoro e produzioni, attività e
professionalità".
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