Il furto in casa è il reato che
suscita maggiore preoccupazione tra gli italiani. Secondo la
terza edizione dell'osservatorio sulla sicurezza della casa
Censis-Verisure, realizzato con il supporto del servizio analisi
criminale del ministero dell'Interno, il 48% della popolazione
lo mette, infatti, al primo posto tra i reati che teme di
subire. Sebbene la Sicilia mostri un numero di furti
relativamente contenuto rispetto ad altre regioni italiane,
l'aumento registrato rispetto al 2022, pur inferiore alla media
nazionale, richiede attenzione.
Nel 2023 la regione ha registrato un totale di 6.577 furti,
con un tasso di 13,7 furti ogni 10.000 abitanti. Questo dato
colloca la regione decisamente al di sotto della media
nazionale, che è di 25,0 furti ogni 10.000 abitanti, con una
differenza di 11,3 punti. Nonostante ciò, si è registrato un
aumento del 6,4% rispetto all'anno precedente, un dato che, pur
essendo in crescita, rimane inferiore all'aumento medio
nazionale, che si attesta al 10,4%.
In linea con il trend nazionale, che vede le aree
metropolitane come obiettivi privilegiati dei malintenzionati,
l'analisi territoriale evidenzia una concentrazione dei furti
nelle due principali aree metropolitane dell'isola. Catania, con
1.431 furti, è la città più colpita e registra un significativo
aumento, del 21,5% rispetto al 2022, pur mantenendo un tasso
contenuto di 13,4 furti ogni 10.000 abitanti. Palermo, con 1.303
furti, mostra invece una situazione sostanzialmente stabile
(+0,2%) e un tasso ancora più contenuto di 10,9 furti ogni
10.000 abitanti.
L'Indice di sicurezza Domestica, elaborato da Censis e
Verisure, evidenzia inoltre alcune criticità: con un punteggio
di 92,2/100, inferiore alla media italiana di 100/100, la
Sicilia si posiziona al diciottesimo posto nella classifica
nazionale, perdendo quattro posizioni rispetto al 2022. Un dato
che segnala la necessità di maggiori investimenti per migliorare
la qualità e la sicurezza delle infrastrutture abitative.
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