/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: boss di Comporeale dava ordini dal carcere, sei arresti

Mafia: boss di Comporeale dava ordini dal carcere, sei arresti

Messaggi a esterno tramite la moglie, tra indagati anche sindaco

PALERMO, 18 febbraio 2025, 16:00

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Con l'aiuto della moglie, Anna Maria Colletti, il capomafia di Camporeale Antonino Sciortino, in carcere da anni, continuava a mandare ordini all'esterno, in particolare a suo cugino, Antonino Scardino, che aveva assunto la guida temporanea del mandamento. Lo rivela l'inchiesta della Dda di Palermo sulla cosca di Camporeale che oggi ha portato a sei arresti eseguiti da carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Monreale Secondo l'accusa, Sciortino avrebbe mantenuto un costante collegamento con gli uomini d'onore liberi, finalizzato intanto all'investitura del cugino alla guida della famiglia mafiosa; al rilascio delle autorizzazioni all'utilizzo, all'acquisito e al divieto di accesso a pascoli e terreni agricoli della zona, all'imposizione di lavorazioni agricole gratuite sui terreni della moglie o alla vendita a un prezzo superiore a quello di mercato dei bovini dell'azienda della donna.
    Le indagini hanno fatto su luce su come dalla cella il boss abbia indirizzato il voto sul candidato sindaco Luigi Cino, tra gli indagati. Secondo la Procura, diretta da Maurizio de Lucia, Cino, eletto primo cittadino di Camporeale nel 2022, avrebbe dichiarato falsamente che Giuseppe e Pietro Bologna, oggi arrestati per mafia e all'epoca dei fatti pregiudicati, osservavano le prescrizioni imposte loro dalla messa alla prova, una sorta di sospensione del procedimento penale per chi compie lavori di pubblica utilità. Per l'accusa, inoltre, il boss del clan Antonino Sciortino, che nonostante la detenzione continuava a comandare e organizzare affari, avrebbe fatto votare Cino alle ultime elezioni.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza