Un ciclone ha flagellato il nord-ovest italiano, con piogge torrenziali, abbondante neve fino a bassa quota - è il caso di Aosta, a 600 metri - forti venti, che peraltro hanno interessato anche altre regioni dell'Italia, dalla Toscana al sud. E c'è una vittima, un uomo di 92 anni, ex falegname, rimasto intrappolato nella sua casa a Monteu da Po, nel Torinese: i Vigili del fuoco l'hanno trovato morto, probabilmente per annegamento. Il tempo è in miglioramento ma resta l'allerta arancione in Piemonte e Valle d'Aosta.
Gravi i problemi alla viabilità, con la chiusura al Frejus, confine italo-francese, dei trafori autostradale - riaperto dopo qualche ora - e ferroviario - che verrà riaperto domani mattina.
Chiuse anche la A5 Torino-Aosta, a Ivrea, il Gran San Bernardo e di decine e decine di strade, tra cui molte statali e provinciali, interrotte per allagamenti, frane e alberi caduti, mentre il traforo del Monte Bianco è accessibile solo alle auto.
In Valle d'Aosta, la fornitura di energia elettrica è stata interrotta in 37 dei 74 comuni. I problemi maggiori da Villeneuve a Courmayeur, con un guasto a una linea di alta tensione e blackout a cascata. In altri casi le interruzioni sono legate ad alberi caduti; famiglie evacuate a Oyace e Fontainemore. Il presidente della Regione Renzo Testolin chiederà il riconoscimento dello stato d'emergenza a livello nazionale.
In Piemonte in mattinata oltre 100 comuni, in tutte le province, erano classificati nella zona di allerta rossa per il rischio derivante dalle piene dei corsi d'acqua. Oltre 200 persone sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni, 150 nel territorio di Borgosesia (Vercelli), 40 a Villadossola (Vco) e altre in borgate sparse di collina o montagna. Il lago Maggiore è arrivato ad avere un afflusso di 3.700 metri cubi d'acqua al secondo.
Un ponte è stato travolto e spezzato in due dalla piena nel Biellese, per fortuna quando non c'erano veicoli in transito; altri sono stati chiusi per precauzione: tra questi 4 a Torino città, due sulla Stura, due sulla Dora Riparia. Nel capoluogo piemontese interdetto dalla mattinata l'accesso ai Murazzi del Po, prima dell'arrivo del colmo della piena.
In Piemonte tutti i treni in partenza da Biella sono stati cancellati: bloccate anche altre linee, tra cui la Torino-Bardonecchia. Ad Alessandria i Vigili del fuoco hanno salvato tre persone bloccate sull'auto. A Torino danni anche al Museo Egizio, chiuso per i problemi al sistema elettrico.
Nelle campagne del Torinese - è il calcolo della Coldiretti - un migliaio di ettari di campi stati sommersi, con danni tra i 2 e i 6 milioni di euro. Le nevicate sono state abbondanti ed è diventato forte il rischio di valanghe, anche di grosse dimensioni e capaci di spingersi fino a valle, dalle Alpi Cozie alle Lepontine.
Frane e smottamenti in Liguria, dove è esondata la Bormida e sono state chiuse strade; a Milano stop temporaneo a un tratto della metro 2; un platano è crollato davanti a una scuola; sono stati chiusi i parchi cittadini per il vento fortissimo.
Esondato il Sesia in provincia di Pavia; chiuso il ponte delle barche a Pavia. Raffiche a 90 chilometri all'ora in Toscana hanno imposto la sospensione della navigazione per il Giglio e Giannutri e di alcuni viaggi per l'Elba. In Emilia-Romagna scatta il codice rosso dell'allerta per la piena del Po nelle pianure parmense e piacentina. Allerta gialla anche in Veneto. A Bari lo scirocco ha abbattuto numerosi alberi: due persone, un'automobilista e un passante, sono rimaste ferite; a Napoli è stato chiuso un tratto della Circumvesuviana.
Le previsioni meteo indicano il ritorno di cieli soleggiati venerdì e in parte sabato, ma sarà solo una tregua: tra Pasqua e Pasquetta al centro-nord tornano nuvole e piogge, bel tempo invece al sud.
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