Anora è il miglior film del 2024 secondo l'associazione di critici più grande di Hollywood.
La 30a edizione dei Critics Choice Awards, celebrata venerdì sera al Barker Hangar di Los Angeles, ha attribuito il premio più prestigioso al film indipendente di Sean Baker, che dopo la Palma d'Oro a Cannes continua la sua marcia verso gli Oscar.
I premi dei critici, che si tengono di solito subito dopo i Golden Globes, ma che quest'anno sono stati rimandati per gli incendi del mese scorso, sono tradizionalmente un buon indicatore per la notte delle stelle. Con quest'unica statuetta, delle otto candidature che aveva, Anora si assicura un'ottima visibilità alla vigilia del voto finale dei membri dell'Academy of Motion Pictures, che si apre l'11 febbraio.
Wicked era favorito con 11 nomination a pari merito con Conclave. Il musical di Broadway che la Universal ha portato sul grande schermo ha raccolto tre premi: costumi, scenografia e regia ottenuto da Jon M. Chu, che però non è in cinquina agli Oscar. Il thriller sull'elezione del Papa, firmato dal tedesco Edward Berger e prodotto dalla Focus Features, è rimasto a quota due statuette, con il miglior ensemble di attori e la sceneggiatura originale di Peter Straughan. Niente da fare per Isabella Rossellini - assente - che correva come miglior attrice di supporto.
In questa categoria ha vinto Zoe Saldaña, la coraggiosa avvocatessa Rita di Emilia Pérez, che dopo il Golden Globe consolida la sua posizione per gli Oscar e dà una spinta al narco-musical di Jacques Audiard dopo la polemica dei vecchi tweet razzisti della sua star Karla Sofía Gascón. Saldaña, accompagnata dal marito italiano Marco Perego, ha ringraziato tutto il cast, senza nominare la collega spagnola, convitata di pietra della serata. Il film francese, recitato in spagnolo e distribuito da Netflix, ha vinto anche come miglior film straniero e per il brano "El Mal" scritto da Camille Dalmais.
L'altro titolo a vincere tre volte è stato The Substance (di Mubi), con Demi Moore che si conferma miglior protagonista dopo la vittoria ai Golden Globes. Ora che Gascón sembra fuori gioco, facendo sfumare la possibilità politicamente accattivante del primo Oscar attribuito a un'attrice transessuale, Moore sembra non avere rivali per il Dolby Theatre. L'innovativo body horror si è aggiudicato anche il trofeo per la sceneggiatura non originale (alla regista Coralie Fargeat) e per il trucco.
Come Moore, anche il collega Adrien Brody ha bissato la vittoria ai Golden Globes come miglior protagonista, regalando l'unica statuetta a The Brutalist. Ha vinto di più A Real Pain della Searchlight: a Kieran Culkin è andato il premio come miglior attore non protagonista e al regista Jesse Eisenberg quello per la migliore commedia ex-equo con Deadpool & Wolverine della Disney/Marvel. Challengers, diretto dall'italiano Luca Guadagnino per Amazon MGM, ha vinto per la colonna sonora e per il montaggio.
I premi assegnati alle serie tv confermano Shogun come il titolo più forte dell'anno tra gli show drammatici e Hacks tra le commedie. Squid Game ha sbaragliato la concorrenza tra le produzioni straniere, imponendosi anche sulle italiane Lidia Poet e L'amica geniale.
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