Un ragazzo che, all'aprirsi del 1500, scende dalle montagne del Dogado per essere ricordato come "il più eccellente di quanti hanno dipinto".
Straordinario artista e geniale imprenditore di se stesso, tanto innovativo nella composizione di un'opera quanto nel saperla vendere, Tiziano diviene in pochi anni pittore ufficiale della Serenissima e sommo artista ricercato dalle più ricche e famose corti d'Europa.
E' il percorso che racconta Tiziano. L'impero
del colore, diretto da Laura Chiossone e Giulio Boato, nelle
sale il 3, 4, 5 ottobre con Nexo Digital, come apertura della
nuova stagione di La Grande Arte al Cinema. Il docufilm
scritto da Lucia Toso e Marco Panichella con la supervisione di
Donato Dallavalle, una produzione Sky, Kublai Film, Zetagroup,
Gebrueder Beetz e Arte ZDF ripercorre quasi un secolo di vita.
Da Ferrara a Urbino, da Mantova a Roma fino alla Spagna di Carlo
V e di suo figlio Filippo II, Tiziano attraversa il secolo
illuminandolo con i suoi dipinti e ispirando artisti di tutte le
epoche successive.
Perfetto interprete della religione e della mitologia e
ritrattista di immediata potenza espressiva, domina il suo tempo
oscurando i contemporanei, sempre tenendo fede al suo motto:
"l'arte è più potente della natura". In Tiziano. L'impero del
colore, "esperti, critici, studiosi e artisti internazionali
raccontano la vita e lo stile dell'artista, il suo temperamento,
le sue ambizioni. Ce lo raccontano nel film, fra gli altri,
l'artista Jeff Koons; Amina Gaia Abdelouahab, curatrice
indipendente e storica dell'arte; Brunello Cucinelli, stilista e
imprenditore, finanziatore del Foro delle Arti; Francesca Del
Torre, curatrice per la pittura italiana del Rinascimento al
Kunsthistorisches Museum di Vienna: Miguel Falomir Faus,
Direttore del Museo Nacional del Prado a Madrid; Tiziana
Plebani, storica, cultrice di Storia moderna all'Università Ca'
Foscari di Venezia. A comporre le vicende dell'artista anche le
indagini sui suoi affetti, come quello per l'amatissima figlia
Lavinia, e sui rapporti con le grandi personalità del suo tempo,
dal poeta e intellettuale Pietro Aretino al celebre "rivale"
Jacopo Tintoretto.
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