Conclave, il thriller vaticano di Edward Berger sull'elezione di un nuovo Papa, ha vinto ieri ai Bafta di Londra come miglior film nell'ultimo colpo di scena di una stagione dei premi 2025 sempre piu' caotica. Con Ralph Fiennes protagonista - Isabella Rossellini e Stanley Tucci comprimari - Conclave era arrivato in testa ai premi del cinema britannico con undici nomination: ne ha vinti quattro alla pari con The Brutalist, a cui sono andate le statuette per il miglior attore (Adam Brody) e per la miglior regia (Brady Corbet).
Snobbate totalmente le sei candidature di A Complete Unknown di James Mangold con Timothee Chalamet nei panni di Bob Dylan, la miglior attrice è risultata Mikey Madison di Anora contro Demi Moore di The Substance che sembrava la favorita. Kieran Culkin (A Real Pain) e Zoe Saldana (Emilia Perez) si sono imposti come migliori non protagonisti: unici punti fermi che li vede quasi certamente in testa nella corsa verso la notte delle stelle. Saldana ha dedicato il premio al marito Marco Perego e a un nipote trans: la ragione per cui, ha detto, ha accettato di fare il film.
Gli Oscar restano dunque un'equazione a piu' incognite nonostante la fama dei Bafta di esserne un indicatore. Restano da annunciare i premi della Screen Actors Guild domenica prossima allo Shrine Auditorium di Los Angeles e in diretta su Netflix: tra i film in testa per le nomination figurano Wicked e A Complete Unknown, entrambi a quota cinque. Le votazioni per i Sag si chiudono venerdi', ma l'esito della serata, se non da fare da cartina tornasole, non avra' impatto sul giudizio dei membri dell'Academy che hanno tempo fino a domani pomeriggio per esprimere il verdetto. Conclave non era finora emerso come un forte contendente alla 'notte delle stelle del 2 marzo: i premi del cinema britannico hanno rilanciato, sia pur minimamente, le sue chance. Il film di Berger aveva ricevuto all'inizio di gennaio un solo Golden Globe in una serata dominata da Emilia Perez e The Brutalist. Poi pero' la scoperta di vecchi tweet razzisti e islamofobici dell'attrice trans spagnola Karla Sofia Gascon aveva affondato le speranze del musical/thriller di Jacques Audiard: il quale ieri da Londra, ringraziando per il premio al miglior film non in inglese, ha mandato un "je t'embrace" alla sua star da cui nelle ultime settimane, al pari di Netflix e della Saldana, aveva bruscamente preso le distanze. Sgonfiata la candidatura di Emilia Perez e con The Brutalist investito da una polemica minore sull'uso dell'intelligenza artificiale, nelle ultime settimane il pendolo del premio per il miglior film agli Oscar si era spostato su Anora, il dramedy di Sean Baker su una spogliarellista che sposa il figlio di un oligarca russo. Anora ha vinto importanti onori nelle serate dei Critics Choice e dei premi delle organizzazioni dei registi (Dga) e dei produttori (Pga). Sabato il film di Baker aveva vinto anche il premio della Writers Guild Association per il miglior copione originale mentre a Nickel Boys era andato quello per il miglior adattamento.
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