(di Francesco Gallo)
Tra cinema, favola sociale e
rivoluzione fallita arriva in concorso nella sezione Meridiana
del Bif&st 'La guerra di Cesare' di Sergio Scavio che ci porta
nel sud ovest della Sardegna, in un piccolo paese minerario in
grave declino economico. Qui Cesare (Fabrizio Ferracane) e
Mauro, (Alessandro Gazale), ex minatori e amici da sempre,
lavorano come guardie giurate all'interno di una miniera di
carbone in disuso. Quando l'azienda cinese che dovrebbe rilevare
l'azienda rinuncia al suo acquisto la miniera è definitivamente
morta. Mauro ha una reazione esasperata e nel tentare di dar
fuoco ad un ufficio della miniera perde la vita. La morte
dell'amico mette Cesare davanti a un'amara verità: la sua vita è
ferma al palo. Senza più un lavoro, con un matrimonio ormai
fallito, a Cesare non resta che reagire. Si mette così in
viaggio con Francesco (Luciano Curreli), il fratello
problematico di Mauro, in direzione della città dove l'azienda
mineraria ha la sede principale, con l'obiettivo di vendicare
l'amico morto.
Ma inaspettatamente, una volta giunto in città, Cesare si
ritrova a vivere una serie di esperienze che metteranno in
discussione i suoi valori e la volontà di vendetta.
'La guerra di Cesare' nasce dalla voglia di rimettere in moto un
libro per me molto importante, 'La vita agra' di Luciano
Bianciardi. Il romanzo racconta le prime crepe del boom
economico ed io mi sono chiesto che cosa è rimasto oggi di quel
mondo economico e sociale dopo che quella crepa, inizialmente
sottilissima, è oggi diventata una voragine dentro cui è tutto
precipitato: la società tutta e soprattutto quei lavoratori, i
loro sogni".
Il film, una produzione Ombre Rosse e Wellsee in associazione
con Metaphyx, in collaborazione con Rai Cinema, uscirà
prossimamente al cinema distribuito da RS Productions e Mirari
Vos.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA