"Stamattina per puro caso ho letto la
dichiarazione di Mogol su Giorgia e sono rimasto sconvolto.
Giorgia non ha una voce, ha uno strumento musicale che tutto il
mondo ci invidia. Nessuno è capace dei suoi virtuosismi e mi
dispiace che non possa partecipare all'Eurovision per mostrare a
tutta Europa il suo talento". Cristiano Malgioglio commenta così
con l'ANSA le frasi dell'autore e paroliere che ieri, a Un
giorno da pecora su Radio1, ha sottolineato che l'artista - tra
i Big di Sanremo con il brano La cura per me - "ha una voce una
voce meravigliosa, ma canta come si faceva 30 anni fa" e che le
offrirebbe un corso nella sua scuola.
"Un corso nella sua scuola? Ma è una cosa orribile,
umiliante", insiste Malgioglio, a sua volta reduce dal festival
dove è stato cn Carlo Conti tra i co-conduttori della seconda
serata, insieme con Bianca Balti e Nino Frassica. "Dovrebbe
chiedere Mogol consiglio a Giorgia su come insegnare a cantare.
E comunque dalla sua scuola non è mai uscito un talento che
abbia fatto storia. Giorgia è la migliore in assoluto oggi.
Canta come trent'anni fa? Evidentemente non ha capito che la
voce si adatta al tipo di canzone, che sia un reggaeton, un
blues, o un brano sui ritmi da America Latina: il timbro di voce
resta quello, ma riesce a interpretare un brano nella sua
maniera, è questo il miracolo. Giorgia non ha bisogno di nessun
corso. E poi per La cura per me ha scelto due straordinari
autori giovani, Blanco e Michelangelo".
Alle spalle "cinquant'anni di musica" - "ascoltavo Tebaldi e
Di Stefano fin da bambino" - e collaborazioni "con i più
grandi", come maestri di riferimento "Giorgio Calabrese e Sergio
Bardotti", Malgioglio si augura che "Mogol si renda conto del
peso delle sue parole, chieda scusa a Giorgia e le mandi un
fascio di rose rosse. Dovrebbe stendere un tappeto rosso quando
cammina: forse - conclude - è geloso perché Giorgia non ha mai
cantato una sua canzone".
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