Per i mercati finanziari si preannuncia una settimana intensa sia dal punto di vista dei dati macroeconomici sia per gli eventi in calendario.
C'è forte attesa per l'annuncio degli Stati Uniti dei dazi bilaterali del 2 aprile, cui seguirà giovedì 3 aprile l'entrata in vigore dei dazi sulle auto. Sarà importante vedere, secondo gli analisti di Mps, quali saranno i Paesi interessati dalle imposizioni tariffare volute dal presidente Usa Donald Trump, la loro entità e quale sarà la risposta. Sinora l'approccio dei Paesi sottoposti ai dazi americani è stato di reagire in maniera misurata e proporzionale e l'idea prevalente è che tale sarà l'approccio anche nel prossimo futuro.
Tra i dati macro più rilevanti, martedì nell' eurozona verrà diffusa l'inflazione di marzo, preceduta lunedì da quella italiana e tedesca. Il consenso prevede un lieve rallentamento del dato core, e stabilità per quello generale, ma le indicazioni giunte da Francia e Spagna sembrano prefigurare un dato inferiore alle attese per entrambe le componenti. Negli Stati Uniti lo stesso giorno sarà comunicato l'indice Ism manifatturiero e giovedì l'Ism servizi: il primo è atteso tornare in contrazione, anche se saranno i dati sul mercato del lavoro di venerdì a catalizzare l'attenzione degli investitori.
I nuovi occupati sono previsti in calo e il tasso di disoccupazione stabile al 4,1%.
Sul fronte delle banche centrali, si guarda ai discorsi della presidente della Bce Christine Lagarde (martedì) e della Fed Jerome Powell (venerdì), importanti per le possibili indicazioni sulle future mosse di politica monetaria, alla luce della partenza dei dazi sulle automobili e l'annuncio di quelli bilaterali. Sarà anche interessante vedere se Lagarde avvallerà il mercato, che ha recentemente aumentato le attese di un taglio ad aprile, o se manterrà la posizione attendista dell'ultima riunione.
In calendario ci sono anche i verbali della riunione di marzo della Bce (giovedì) quando Robert Holzmann si è astenuto dalla decisione sul taglio. Lunedì e mercoledì sono poi previste le riunioni delle banche centrali di Australia e Polonia dalle quali non sono attesi tuttavia interventi sui tassi.
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