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Responsabilità editoriale di Advisor
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Sono ancora i brand a fare la differenza. Lo vediamo sempre più spesso nelle scelte dei consumatori. Oggi il mondo dei consumi è completamente diverso rispetto a qualche decennio fa; si è evoluto, grazie all’influenza dei megatrend e della digitalizzazione.
Se negli ultimi 40 anni il panorama dei marchi leader era dominato soprattutto da aziende automobilistiche e dai prodotti di consumo, oggi la tecnologia riveste un ruolo di primo piano e si ipotizza che entro il 2030 i leader di mercato potrebbero includere anche marchi coinvolti in servizi sanitari, intelligenza artificiale, esposizione spaziale e altro.
Lo sa bene Lombard Odier IM che a questo settore ha dedicato una strategia azionaria World Brands che si concentra sulle opportunità di crescita secolare che plasmano i marchi leader mondiali in tutte le aree. La strategia è stata lanciata nel 2009 e possiede un solido track record. Sin dal suo inizio nel 2009, la strategia azionaria World Brands ha superato l'MSCI World investendo a livello globale in marchi di alta qualità che dominano i loro settori. Concentrandosi su modelli di business sostenibili e su aziende con forti vantaggi competitivi, la strategia è riuscita ad ottenere delle ottime performance per gli investitori.
I risultati sono frutto soprattutto del processo di investimento. “Concentriamo la ricerca su cinque fattori: potere di determinazione dei prezzi, asset immateriali difficili da replicare, ricavi ricorrenti o sostenibili con una buona visibilità, elevati costi di trasferimento per i consumatori e un management che abbia a cuore la transizione verso un’economia sostenibile – spiega Juan Mendoza, lead portfolio manager, di World Brands. Questi brand hanno un forte vantaggio competitivo negli anni o nei decenni, il che conferisce loro un potere di determinazione degli utili costante nel tempo”
L’ approccio d’investimento del team è di tipo bottom-up basato sui fondamentali. Il team si concentra, a livello globale, su titoli growth che vantano un brand o un portafoglio di brand solidi e una tecnologia di punta o una piattaforma digitale unica, creando un portafoglio high conviction concentrato su 30/60 titoli. Inoltre una gestione estremamente attiva consente al team di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato e di massimizzare il ritorno per gli investitori.
“Copriamo 400 brand su scala mondiale e li raggruppiamo in tre
categorie: marchi globali, marchi emergenti in rapida crescita e
marchi digitali. Li troviamo prevalentemente in sei settori
MSCI: IT, beni di consumo discrezionali, comunicazione, beni di
consumo, finanza e sanità. Investire in svariati settori
contribuisce ad attenuare la volatilità” continua l’esperto che
sottolinea come l’attenzione sia focalizzata soprattutto sui brand
che possano trarre vantaggio dai megatrend, tra cui l’intelligenza
artificiale, la digitalizzazione e il crescente mercato del
controllo del peso.
“Le migliori opportunità le troviamo oggi in sei settori: IT (ad esempio, intelligenza artificiale, software); beni di consumo discrezionali (sport, Internet, lusso, viaggi); comunicazione (intrattenimento, giochi, social media); beni di consumo di base (cibo, cura della persona); finanza (fintech, carte di credito); e assistenza sanitaria (obesità, dermatologia)” precisa Mendoza che illustra come le aziende dell’universo tematico di investimento siano suddivise in tre categorie di marchi: Marchi globali (leader globali di alta qualità); Marchi digitali (piattaforme digitali in rapida crescita e software di intelligenza artificiale) e Marchi emergenti (sfidanti e disruptor in rapida crescita)
“In tutte queste categorie, cerchiamo aziende con asset immateriali difficili da replicare, come marchi riconosciuti, tecnologie all'avanguardia, licenze o piattaforme. Le migliori aziende possiedono tutte queste caratteristiche. Sono in grado di trasferire i costi ai clienti, e spesso di aumentare i prezzi, in base all'innovazione o alla scarsità” informa Mendoza.
E oggi come nel passato il team è alla ricerca del prossimo disruptor di successo, che può essere rappresentato dall’intelligenza artificiale.
“Il team World Brands di Lombard Odier IM ritiene che
l'intelligenza artificiale (IA) rappresenti la tecnologia
più trasformativa dall'inizio di Internet nel 1995. Stiamo
esaminando un mercato totale (TAM) di oltre 1 trilione di dollari
in spesa per l'IA nei prossimi anni. Ciò sarebbe più grande
dell'attuale mercato del software cloud. Il software e le
applicazioni di IA generativa espandono notevolmente il TAM per i
nostri marchi software nei settori dell'Information Technology e
dei servizi di comunicazione.
Le aziende che stanno costruendo un vantaggio competitivo nell'IA
generativa abbracciano infrastrutture di IA (ad esempio, Nvidia,
Advanced Micro Devices, Palo Alto Networks 2 ), marchi
hyperscaler (ad esempio, Amazon, Meta 2 ) e marchi di
software di piattaforma (ad esempio, ServiceNow,
Salesforce 2 ). I mezzi e i canali per sfruttare
l'intelligenza artificiale stanno esplodendo nei panorami aziendali
e dei consumatori e ci sono i primi segnali di un forte potenziale
di monetizzazione. In breve, crediamo che la Gen
AI sia un'area in cui le aziende acquisiranno un vantaggio
competitivo difficile da replicare nei prossimi anni” conclude
Mendoza.
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