Le associazioni rappresentative
dei gestori privati di Rsa toscane (Uneba, Anaste, Arat, Arsa e
Agespi) non hanno firmato il 'Patto per il welfare in Toscana'.
Un documento, spiegano "che non contiene alcun riferimento a ciò
che la Regione intenda fare per consentire la copertura dei
rinnovi contrattuali, né ai requisiti, ai criteri e all'entità
delle quote sanitarie, lasciando così migliaia di cittadini
toscani, che ne hanno diritto ma che si trovano in lista
d'attesa, privi di una concreta risposta".
Secondo i gestori privati "non ci sono le condizioni per la
firma". Nelle premesse del testo spiegano, "si afferma che la
Regione ha consapevolezza delle criticità del sistema, quindi
anche della situazione delle Rsa, degli incrementi salariali
previsti rinnovi dei contratti nazionali - ad oggi quelle delle
cooperative sociali e di Uneba - nonché di voler scoraggiare
l'applicazione di contratti meno vantaggiosi. A fronte di queste
affermazioni assolutamente condivisibili, però, il testo che
segue non contiene nulla in riferimento a possibili modi per
superare tali criticità e sostenere gli incrementi dei rinnovi
contrattuali, già effettuati per l'esercizio 2025, in assenza
dei quali sono a rischio sia la sopravvivenza di molte Rsa sia
la stessa applicazione integrale dei contratti sopra indicati".
Nella nota viene evidenziato come la Regione non possa
tirarsi indietro rispetto alle proprie responsabilità. "È
infatti la Regione Toscana a stabilire i requisiti
organizzativi, cioè quali figure professionali devono essere
garantite e con quanti minuti di assistenza. Ed è sempre la
Regione a determinare criteri ed entità della quota sanitaria,
scaricando parte dei costi sanitari sulla parte sociale della
retta a carico di cittadini e Comuni".
"È, infine - concludono le associazioni che gestiscono le Rsa
- ancora la Regione a stabilire il tetto di compartecipazione
della quota sociale da parte di Società della salute e Comuni, a
oggi congelato al 2016, per il quale servirebbe un adeguamento
all'inflazione in primo luogo a favore dei cittadini utenti".
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