"A Prato stiamo assistendo a eventi
di gravità inimmaginabile: si parla di mafia cinese, di
delinquenza organizzata che uccide, incendia, sfrutta i
lavoratori, intimidisce chi cerca di non piegarsi a sistemi
inumani. Purtroppo quanto l'Unione industriale pratese, oggi
Confindustria Toscana nord, diceva già a fine anni Novanta,
quasi del tutto inascoltata quando parlava di illegalità che
poteva diventare molto pericolosa, non solo era vero, lo era
perfino al di là delle più tetre previsioni". Così Confindustria
Toscana nord.
"Parallelamente a quanto accadeva in quel mondo, c'è la
storia del tessile di Prato, quello 'vero' della produzione di
tessuti e filati tipica del distretto - aggiunge in una nota
l'associazione -. Una storia, quella del tessile pratese, fatta
di impegno per raggiungere il livello di vera eccellenza che gli
compete oggi". Per Confindustria Toscana nord "la generalità
delle imprese tessili pratesi rispetta le leggi sulla sicurezza,
le regole ambientali e le imposizioni fiscali, adotta e segue i
contratti di lavoro nazionali più qualificati, e crede nella
formazione e nel benessere dei lavoratori. Queste aziende di
eccellenza non solo soffrono dei tanti problemi che affliggono
le produzioni del mondo della moda ma trovano la propria
reputazione infangata dall'essere di fatto associate a realtà
del territorio che offendono e ledono gravemente l'immagine di
Prato".
"L'economia pratese vive quindi un paradosso tanto incredibile
quanto reale - si osserva ancora -: due settori contigui, il
tessile e l'abbigliamento, talvolta confusi nella dizione, che
non si assomigliano affatto nel rapporto con la legalità e con
il secondo che macchia e danneggia la reputazione del primo".
"In primo luogo Confindustria Toscana nord - conclude
l'associazione -, oltre a continuare a far sentire la propria
voce di denuncia, ribadisce con forza la volontà di collaborare
con le autorità mettendosi a disposizione di queste con
l'apporto della propria conoscenza del territorio. L'altra sfida
è la valorizzazione della parte buona del distretto: una sfida
complicatissima, su cui l'associazione sta effettuando
riflessioni rese ardue da molti fattori, primo fra tutti la
natura di semilavorati dei prodotti del settore tessile. La
buona notizia è che invece la business community internazionale
del settore moda conosce bene la differenza e, pur turbata da
quello che sta accadendo sul territorio e che richiede talvolta
chiarimenti e spiegazioni, al tessile pratese riconosce i meriti
che gli competono".
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