"Sistema formativo scolastico,
universitario e fabbisogni professionali del mondo
imprenditoriale": se ne è parlato oggi alla Camera di Commercio
di Bari in un convegno promosso dall'ente camerale barese fra
memoria e attualità.
"Un momento di confronto significativo per rafforzare il
ruolo strategico di scuola, università e istituzioni nel
costruire, insieme, un sistema formativo all'altezza delle
esigenze dell'impresa del futuro», ha detto nei saluti
introduttivi il segretario generale dell'ente, Angela Patrizia
Partipilo. Contestualmente è stato difatti presentato il volume
Il pionierismo della Camera di Commercio di Bari nello sviluppo
delle istituzioni di istruzione commerciale", a cura di Nicola
Mastropaolo e Giuseppe Mongelli, che raccoglie gli atti
integrali del convegno nel quale - il 6 dicembre del 2023 -
l'ente barese celebrò i 150 anni della prima scuola commerciale
con Banco Modello. Nel 1873 fu difatti la Camera di Commercio di
Bari a mettere le basi per una formazione tecnica ed economica
strutturata, capace di rispondere alle necessità del mercato.
L'evoluzione di quella scuola, poi divenuta Facoltà di Economia
e Commercio, ha avuto un impatto straordinario sullo sviluppo
economico locale e nazionale.
"Il legame tra la tradizione educativa avviata dalla Camera di
Commercio di Bari nel 1873 e le sfide attuali del mercato del
lavoro - afferma la presidente della Camera di Commercio di
Bari, Luciana Di Bisceglie - dimostra come l'innovazione nel
campo della formazione sia una necessità costante per garantire
sviluppo economico e occupazione qualificata. Nonostante
l'eccellente offerta universitaria, il 45% delle imprese
italiane ha difficoltà a reperire le figure professionali di cui
ha bisogno, con picchi in settori specifici. La Camera di
Commercio di Bari la ritiene questione strategica offrendo
servizi di orientamento alla formazione e alla creazione di
impresa".
Il confronto a più voci ha evidenziato la necessità di una
maggiore sinergia tra il sistema educativo e il mondo del
lavoro, per rispondere alle nuove esigenze produttive e
occupazionali. Tra le proposte emerse: maggiore collaborazione
tra imprese e università per la progettazione di percorsi
formativi mirati; formazione continua e aggiornamento
professionale per adeguarsi alle rapide trasformazioni del
mercato; valorizzazione delle competenze trasversali e digitali,
essenziali per affrontare le sfide della doppia transizione
ecologica e tecnologica.
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