Dai primi dati rilevati
dall'Osservatorio Dati della Regione Adriatico-Ionica (Do-Air),
la Macroregione ha visto crescere il valore dell'interscambio
commerciale del 300% rispetto al 2002 e il settore
manifatturiero ha raggiunto un valore complessivo di 31,1
miliardi di euro nel 2022. Il Pil ha raggiunto 1.839 miliardi di
dollari nel 2022, con le regioni italiane che rappresentano
oltre il 73% del valore. Il commercio con l'area è salito del
175% negli ultimi 20 anni, con incremento del 102% nell'ultimo
decennio. La crisi pandemica ha avuto un impatto significativo:
il traffico marittimo ha registrato un -12% nel 2020 e,
nonostante segnali di ripresa, il livello pre-Covid non è ancora
stato completamente recuperato.
I dati sono dell'Osservatorio Do-Air, sviluppato in
collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche, e
lanciato a dicembre dal Forum delle Camere di Commercio
dell'Adriatico e dello Ionio, sotto la presidenza Gino Sabatini,
che guida la Camera Marche. Il traffico nei porti della
macroregione è cresciuto dell'1,6% annuo, con picchi
significativi ad Ancona (+7,5%) e Bari (+10,5%).
Partendo da queste analisi, oggi in Camera Marche ad Ancona,
è stata presentata la terza annualità del progetto
Infrastrutture curato dall'ente che lo ha focalizzato nel 2025
sulle connessioni nel bacino adriatico ionico. Presente il
presidente della Regione Francesco Acquaroli. Il progetto
prevede un roadshow internazionale con tappe in Grecia (maggio
2025), Slovenia (giugno 2025) e una possibile tappa in Serbia,
per rafforzare connessioni marittime, ferroviarie e aeree.
Chiusura prevista a Roma a settembre 2025 presso Unioncamere.
"Le infrastrutture - commenta Sabatini - sono premessa di
scambio commerciale e turismo. E uno sviluppo integrato e
armonico delle nostre reti può permetterci di ottimizzare
risorse, mettere insieme le forze, risolvere criticità. Ribadire
il ruolo delle Marche nella Macroregione è uno degli obiettivi
del governo regionale e l'azione di Camera Marche in tal senso
procede di pari passo con quella disegnate dalle politiche
regionali". "Le Marche possono essere ponte tra le due sponde
dello stesso mare, - ha osservato Acquaroli - ma occorre
ragionare in termini di area vasta e non tralasciare ad esempio
l'aspetto dei collegamenti aerei; con una efficiente
intermodalità possiamo aprire opportunità alle imprese, ai
giovani, ai professionisti di tutti i settori produttivi,
compreso il turismo che si riapproprierebbe di un patrimonio
culturale composito quale quello che caratterizza l'area della
Macro Regione".
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