I ribelli Houthi continuano a lanciare missili contro Israele in risposta ai raid americani sullo Yemen che, stando ai ribelli filoiraniani, hanno causato nella notte almeno due morti. In mattinata l'esercito israeliano ha riferito di aver intercettato due missili balistici e di averli abbattuti prima che attraversassero i confini del Paese.
L'allarme ha comunque fatto risuonare le sirene nel centro di Israele, compreso all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Nello scalo internazionale, affollato in vista delle vacanze per la Pasqua ebraica, si sono udite esplosioni - probabilmente causate dalla difesa aerea - e migliaia di passeggeri sono corsi verso i rifugi dell'aeroporto.
I voli sono stati temporaneamente bloccati, in partenza e in arrivo. E proprio in quel momento stava per atterrare un aereo della Ita Airways, costretto a tornare sul mare per aspettare in quota il cessato allarme. La compagnia aerea ha poi riferito che il volo AZ806, partito da Roma Fiumicino, "dopo una breve attesa, è atterrato in totale sicurezza alle 13:50 e non ci sono state conseguenze per i passeggeri e per l'equipaggio a bordo". "La Compagnia - sottolinea una nota - continua a monitorare attentamente le evoluzioni geopolitiche nell'area mediorientale valutando i possibili impatti delle stesse sulle proprie operazioni".
Tuttavia, i sindacati Filt Cgil, Uiltrasporti e Anpac hanno scritto a Ita Airways per chiedere un incontro urgente sulla "direttrice Tel Aviv" e la "sospensione temporanea delle attività", proprio "alla luce della ripresa delle ostilità tra Israele e Hamas e a seguito degli ultimi recenti avvenimenti".
Gli Houthi intanto hanno rivendicato l'azione, confermando di aver "preso di mira l'aeroporto Ben Gurion con un missile balistico e un obiettivo militare" a sud di Tel Aviv, nonché "navi da guerra ostili nel Mar Rosso, tra cui la portaerei americana Truman", in risposta agli attacchi attribuiti agli Stati Uniti, ha affermato il loro portavoce militare Yahya Saree.
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