Le due sponde dell'Atlantico, mai così lontane sul conflitto in Ucraina, si ritrovano a Parigi dove il presidente Donald Trump ha inviato il segretario di Stato Marco Rubio e il rappresentante speciale Steve Witkoff per consultazioni con i Paesi europei. Il Dipartimento di Stato americano ha sottolineato come lo scopo dei colloqui è lavorare per raggiungere "l'obiettivo del presidente Trump di mettere fine alla guerra tra l'Ucraina e la Russia e arrestare il massacro".
Rubio e Witkoff (quest'ultimo l'11 aprile ha avuto un incontro di oltre quattro ore a San Pietroburgo con il presidente russo Vladimir Putin) saranno ricevuti dal presidente francese Emmanuel Macron, hanno detto fonti dell'Eliseo. Rubio avrà anche un colloquio con il suo omologo, il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot. Le fonti di Parigi sottolineano che nei colloqui si parlerà anche della "situazione in Medio Oriente" e di "nucleare iraniano".
Martedì l'agenzia Bloomberg aveva scritto che Trump aveva rifiutato di aderire ad un comunicato del G7 di condanna dell'attacco missilistico russo della Domenica delle Palme che ha provocato 35 morti e circa 120 feriti, secondo un bilancio ucraino. La motivazione, ha sottolineato l'agenzia, è quella di "preservare lo spazio per negoziare la pace" con Mosca.
Il conflitto in Ucraina e il Medio Oriente saranno anche al centro di colloqui in Russia tra Putin e l'emiro del Qatar, Tamim Al Thani, secondo quanto ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Finora Doha ha svolto un ruolo prezioso nel mediare il ritorno in Ucraina di bambini che Kiev accusa Mosca di aver rapito e portato in Russia.
Il vice primo ministro ucraino Yulia Svyrydenko ha intanto affermato che ci sono stati "progressi significativi" nei colloqui tra Kiev e Washington sull'accordo riguardante i minerali, e che le squadre hanno concordato di firmare un memorandum "nel prossimo futuro". "Abbiamo concordato con la parte americana - ha affermato la vice premier, citata dal Guardian - di registrare questo progresso nel relativo memorandum d'intenti. Ci stiamo preparando a completare la formalizzazione dell'accordo nel prossimo futuro".
Per quanto riguarda il conflitto sul terreno, siti dell'opposizione russa hanno affermano che gli ucraini hanno tentato di bombardare con i droni una base della 112/a Brigata missilistica, accusata dall'intelligence ucraina di essere tra i responsabili del raid su Sumy. Secondo il sito Astra, durante l'attacco, avvenuto sulla città di Shuya, un drone si sarebbe schiantato a meno di 200 metri dalla base ed altri più lontano.
"E' impossibile stabilire se il territorio dell'unità militare sia stato danneggiato", aggiunge Astra. Su X circolano diversi video realizzati da residenti dell'area in cui si vedono dei velivoli senza pilota procedere orizzontalmente per poi puntare verso terra e schiantarsi, mentre si ode il crepitare della contraerea. Le autorità russe non hanno confermato che obiettivo dell'attacco fosse la base missilistica, ma hanno lanciato l'allarme in città, invitando i residenti a non uscire di casa. Il ministero della Difesa russo ha riferito che sette droni "sono stati abbattuti" nella regione di Ivanovo.
Sempre il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di un altro villaggio nell'est dell'Ucraina. Si tratta dell'insediamento di Kalinovo, nella regione di Donetsk.
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