Nel campo profughi sudanese di
Zamzam civili feriti stanno arrivando nell'ospedale gestito da
Medici senza frontiere (Msf) da martedì, ma il personale non è
in grado di curarli per la mancanza di "capacità chirurgiche":
lo ha detto l'Ong dopo l'escalation delle violenze nel campo che
sorge nei pressi della città assediata di Al-Fashir, nel Darfur
Settentrionale. Raggiungere l'ospedale pienamente equipaggiato
della città è diventato quasi impossibile a causa dei
combattimenti tra le forze paramilitari e l'esercito, secondo
Msf.
La guerra civile scoppiata il 15 aprile 2023 ha visto nelle
ultime settimane un intensificarsi degli scontri da parte dei
paramilitari, che assediano Al-Fashir dallo scorso maggio per
prendere l'ultima città rimasta sotto il controllo delle forze
armate nella regione occidentale del Darfur. Msf ha segnalato
forze paramilitari all'interno del campo di Zamzam, dove è già
stata dichiarata la carestia e le ostilità contro le milizie
alleate dell'esercito mettono "centinaia di migliaia" di persone
a rischio.
Ieri l'ospedale dell'Ong nel campo ha accolto 17 feriti che
si sono aggiunti ai 23 pazienti di martedì, mentre Msf ha
registrato sette persone morte all'arrivo. Anche l'Unicef ieri
ha lanciato l'allarme sul peggioramento della situazione a
Zamzam, dove "centinaia di migliaia di bambini sono a rischio".
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