'Detras de la obra', Dietro
l'opera, è la mostra che l'Istituto italiano di Cultura di
Madrid propone in occasione di Arco Madrid 2025, la principale
Fiera internazionale d'Arte Contemporanea in Spagna.
L'esposizione, che sarà inaugurata il 7 marzo, mette in dialogo
per la prima volta opere di Giulio Paolini (Genova, 1940), e di
Luca Bertolo (Milano, 1968), rispettivamente uno dei maggiori
artisti delle avanguardie del secondo Novecento e uno dei più
importanti pittori italiani di oggi. .
A cura di Elena Volpato, attraverso 17 fra installazioni,
opere pittoriche e concettuali, che abbracciano un arco
temporale di sessant'anni, dal 1963 al 2024, 'Dietro l'opera'
racconta un continuo interrogarsi sulla natura riflessiva
dell'arte. E su quello spazio poetico, concettuale ed espressivo
che si cela "dietro l'opera" svelandone la dimensione più
sfuggente,
La mostra è prodotta dall'Istituto Italiano di Cultura di
Madrid, sotto l'egida dell'Ambasciata d'Italia in Spagna, con la
collaborazione della GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e
Contemporanea di Torino e della Fondazione Torino Musei, e
resterà aperta fino al 10 maggio. E' cadenzata in tre momenti
che approfondiscono alcuni degli aspetti di contatto tra i due
artisti: il rapporto tra il recto e il verso della tela,
l'ambiguo statuto d'immagine della bandiera e la
rappresentazione dell'assenza. Tre temi, tanti quante sono le
principali sale espositive dell'Istituto Italiano di Cultura di
Madrid, segnato dalla simbolica vicinanza del dipinto 'Las
Meninas di Velázquez' al Museo del Prado, che costituisce
l'origine delle riflessioni in gioco.
Paolini è stato una figura primaria delle nuove avanguardie
del secondo Novecento per il suo esame degli elementi essenziali
e costitutivi dell'opera visiva. Nella loro enigmatica presenza
è andato cercando il senso tanto di ogni possibile congedo dal
passato, quanto di ogni possibile riconoscimento delle costanti
dell'arte. Trent'anni dopo gli inizi di Paolini, Luca Bertolo
incominciò a dipingere ripartendo da una riflessione simile
sugli elementi primi della pittura e sulla superficie piana
della tela come spazio di avvicinamento, per via negativa,
all'immagine. Operando all'interno della pittura, è andato
trovando paradossali rappresentazioni dell'impossibilità di dire
compiutamente se stessi e il mondo.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo edito da
Allemandi, con testi degli artisti e della curatrice.
"Il nostro Istituto ha sempre promosso e valorizzato l'arte
contemporanea italiana, - afferma Susi Baldasseroni, direttrice
ad interim dell'Istituto italiano di Cultura di Madrid - ed è
un grande privilegio per noi poter esporre le opere di due
artisti così significativi, che ringraziamo per la generosità e
la disponibilità con la quale hanno accettato il nostro invito.
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