"Foreigners Everywhere"(Stranieri
ovunque): i pluripremiati neon con le scritte del collettivo
artistico ClaireFontaine illuminano a Delhi i giardini del
Sunder Nurser, spiccano sulle pareti esterne del Kiran Nadar
Museum of Art, e, dopo essere stati esposti alla India Art Fair
appena conclusa, sono in mostra nella sede dell'Istituto
Italiano di Cultura, con traduzioni in dieci lingue del
subcontinente. Le installazioni, che da anni viaggiano nel
mondo, e che hanno dato il titolo all'ultima edizione della
Biennale di Venezia sono approdate nella capitale indiana per la
prima volta, grazie direttore dell'Istituto Italiano di Cultura
Andrea Anastasio. "Attraverso l'uso di linguaggi molteplici",
spiega Anastasio, "il progetto interroga la questione della
traduzione, la violenza del momento in cui gli individui devono
sottomettersi ad una lingua diversa dalla propria, affrontando
la ferita della colonizzazione culturale. Il collettivo Claire
Fontaine, che oggi ha base a Palermo, vuole farci riflettere su
ciò che accade nelle esperienze dell'immigrazione e
dell'emigrazione: a un livello esistenzialmente profondo siamo
tutti estranei gli uni agli altri. La frase 'Stranieri ovunque'
è volutamente ambigua: tutti ci possiamo sentire stranieri in
qualsiasi luogo, così come possiamo incontrare stranieri in
qualsiasi situazione. Un lavoro che evoca le ansie di chi,
nell'attuale contesto geopolitico, vede molti confini nazionali
restringersi sempre di più".
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