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Ricorso alla Consulta su decadenza Todde, ok mozione

Ricorso alla Consulta su decadenza Todde, ok mozione

Con i sì del campo largo, l'opposizione abbandona i lavori

CAGLIARI, 18 febbraio 2025, 20:13

di Marzia Piga

ANSACheck
Alessandra Todde - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Todde - RIPRODUZIONE RISERVATA

La governatrice sarda del M5s, Alessandra Todde, non molla e sceglie una linea a doppio binario giudiziario per affrontare l'ordinanza di decadenza notificatale dal Collegio di garanzia elettorale della Corte d'appello di Cagliari il 3 gennaio scorso.

Prima il ricorso presentato al giudice civile del tribunale ordinario (prima udienza il 20 marzo), sia per la sanzione economica di 40mila euro, sia per la decadenza, che a cascata farebbe sciogliere l'intero Consiglio regionale.

Ora la mozione del Consiglio regionale per far deliberare alla Giunta di aprire un conflitto di attribuzione dei poteri con lo Stato davanti alla Corte costituzionale. Ricorso da presentare tassativamente entro il 4 marzo prossimo "al fine di ripristinare la legalità violata".

Il quesito sarà sulla possibilità o meno che le norme contenute nella legge 515 del 1993, utilizzata dal Collegio di garanzia per le contestazioni alla governatrice sul rendiconto della campagna elettorale, siano applicabili anche in Sardegna dove confliggono con la legge regionale statutaria sull'elezione diretta del presidente della Regione, considerato consigliere di diritto una volta eletto. E se basti la pronuncia di un organo giurisdizionale amministrativo a far considerare nullo, per un vizio di forma, il voto popolare. In Aula la mozione è passata con i soli 31 voti del campo largo, mentre l'opposizione di centrodestra ha abbandonato i lavori perchè, ha dichiarato poi compatta, non ha "nulla da spartire con la decisione della maggioranza di sollevare il conflitto di attribuzione con lo Stato, una mozione ad personam, un salva-Todde, scritta male e pericolosa".

La presidente, intanto, assente nella seduta di oggi, incassa il benestare istituzionale, con tanto di votazione in Aula, per una linea difensiva che prevede il ricorso alla Consulta. Un sì compatto nonostante non tutti nella maggioranza fossero concordi con alcune formulazioni, non sono passati infatti inosservati i mancati interventi dei capigruppo dei Progressisti e di Avs. Un voto non necessario perché, ha sottolineato il centrodestra in una conferenza stampa al termine della seduta, "la Giunta avrebbe potuto procedere direttamente con la delibera che chiede di sollevare il conflitto di attribuzioni, perché passare dal Consiglio?".

A illustrare la mozione in Aula è stato il capogruppo del Pd Roberto Deriu: "Al di là di come sono state interpretate le leggi in questo caso, il problema principale è se deve esserci una legge dello Stato che stabilisce che da illeciti comportamenti di un candidato può discendere la messa in discussione e l'esistenza stessa di un intero organo legislativo".

Tutti d'accordo i consiglieri dell'opposizione: la mozione approvata con i soli voti del campo largo, è soltanto "un tentativo di prendere tempo davanti al rischio di nuove elezioni, ma noi siamo prontissimi a tornare al voto, anzi ci auguriamo a questo punto che avvenga quanto prima, perché questa legislatura, oggi lo possiamo certificare, non è mai iniziata", ha spiegato il capogruppo di FdI Paolo Truzzu. "Questa 'mozione magica' serve solo a difendere l'indifendibile, non si può continuare a negare che il pasticcio lo hanno creato loro", ha rincarato Forza Italia.

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