Niente è lasciato al caso nei riti della Chiesa. Da quando il Pontefice muore fino all'elezione del nuovo, ogni fase è prevista ed ha una liturgia. Perfino la grande emozione, lo smarrimento, il peso della responsabilità di assumere il ruolo di successore di Pietro ed il conseguente pianto che tutto ciò comporta, è contemplata. E soprattutto c'è un luogo dove dar sfogo a questo momento così umano da parte del nuovo Papa: è la Camera lachrimatoria chiamata la stanza delle lacrime o del pianto.
Si tratta di una piccola sacrestia, sulla sinistra dell'altare della Cappella Sistina. Anche il tempo è scandito e preciso ed è compreso fra la fase dell'accettazione e quello della vestizione. Dopo essere stato eletto il nuovo Pontefice, accetta l'incarico e prima di indossare le nuovi vesti, in quella stanza intima gli viene concesso di sfogarsi e al tempo stesso di riacquistare quella necessaria tranquillità per mostrarsi al popolo di Roma e a tutta la Chiesa.
Perché probabilmente già dall'antichità era noto l'effetto calmante di un bel pianto. A quel punto il Pontefice è pronto per la vestizione, potrà indossare per la prima volta i paramenti papali bianchi e rossi con i quali si presenterà in pubblico dalla Loggia delle benedizioni della Basilica di San Pietro, dopo l'habemus Papam.
Nella sua prima apparizione Papa Francesco da quella Loggia esordì con 'Fratelli e sorelle, buonasera!', chiese ai fedeli di pregare per lui e si raccolse con loro in silenzio. E sempre da lì che lo scorso 20 aprile, il giorno prima di morire, Papa Bergoglio si è affacciato per il tradizionale Urbi et Orbi, la benedizione alla città e al mondo nel giorno di Pasqua e con fatica ed un file di voce ha fatto gli auguri alla folla in piazza San Pietro. Anche i drappi rossi sono stati ormai collocati sulle grandi vetrate, la Loggia è pronta ormai.
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