Addio Goodison Park, storico stadio dell'Everton, inaugurato nel 1892. Per l'estate "The Toffees" si trasferiranno al Bramley-Moore Dock, sulle rive del Mersey, dove giocheranno dalla stagione 2025-'26, ennesima dimostrazione di quanto il calcio inglese sia avanti anni luce per capacità di offrire impianti moderni ed accoglienti.
Ieri sera i giovani dell'Everton, club che lo scorso dicembre e' stato acquistato da Dan Friedkin, propietario anche di Roma e Canes, vi hanno giocato un match di collaudo contro l'under 18 del Wigan e 10.000 fortunati, estratti a sorte, hanno potuto conoscere l'avvenieristico impianto, costruito in quattro anni lungo la Dock Road di Liverpool. Costato, secondo la stampa, tra i 750 e gli 800 milioni di sterline - che al cambio attuale vanno dai 900 ai 960 milioni - ha una capacità di 52.888 posti e le tribune con la pendenza maggiore consentita, per permettere al pubblico di essere vicino al campo.
Ci sono voluti più di tre mesi per riempire lo spazio che ospita le fondamenta: una draga ha fatto 130 viaggi di andata e ritorno nel Mare d'Irlanda per raccogliere 480.000 metri cubi di sabbia, pompati per formare una solida base. E' il settimo stadio più grande della Premier League ed è stato selezionato per ospitare le partite di Euro 2028.
Acciaio, vetrate e mattoni rossi uniscono modernità e tradizione. Ovunque si trovano riferimenti al passato vittoriano. I vecchi binari della ferrovia e la torre idraulica sono stati restaurati con cura. Il disegno a traliccio dell'architetto scozzese Archibald Leitch, ancora presente su due delle quattro tribune del Goodison Park, è incorporato nella muratura in mattoni. "Si può essere al passo con i tempi senza dimenticare la storia" ha commentato un tifoso, ammirando il tramonto che si gode dall'enorme vetrata posta lungo l'intera lunghezza della tribuna.
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